Toscana

Ucraina, pronto a partire il primo convoglio di aiuti delle Misericordie. Porterà medicinali e riporterà in Toscana donne e bambini

Un lungo filo giallo e blu unisce Firenze e Kyiv. Un filo lungo chilometri, che in realtà è al tempo stesso una rete: la rete della solidarietà fiorentina e toscana che la Misericordia ha preso nelle sue mani e indirizzato verso il popolo ucraino. Un raggio di speranza giallo e blu, i colori dell’Ucraina, i colori della Misericordia.

Stamani il presidente della Federazione regionale delle Misericordie Alberto Corsinovi e il presidente del Coordinamento fiorentino Andrea Ceccherini hanno fatto un sopralluogo alla Mercafir, insieme al consigliere di presidenza nazionale Cristiano Biancalani, all’assessora comunale Sara Funaro, al presidente del Quartiere 5 Cristiano Balli, al presidente Mercafir Giacomo Lucibello. Con loro la signora Oxana Polataitchouk assistente del Consolato onorario di Ucraina a Firenze e don Volodymyr Voloshyn, che, oltre che promuovere la raccolta, stanno garantendo i preziosi contatti e fornendo le indicazioni indispensabili per individuare le zone da raggiungere al confine con l’Ucraina.

Infatti, partirà già nelle prossime ore, infatti, il primo convoglio di aiuti alle popolazioni ucraine raccolti dalle Misericordie in Toscana. Porterà ai confini dell’Ucraina farmaci e materiale da medicazione e rientrerà trasportando donne e bambini in fuga dalla guerra che vogliono raggiungere familiari e parenti che vivono nella nostra regione. Una doppia operazione di trasporto aiuti umanitari ma anche di ‘family linking’ internazionale.

Il primo convoglio sarà composto da 12 mezzi (tra furgoni e trasporto merci) e un veicolo di supporto logistico, che sarà in contatto satellitare costante con la sala operativa nazionale delle Misericordie e trasporterà circa 24 quintali di merci. Nei prossimi giorni saranno organizzate anche spedizioni di altri medicinali e di alimenti non deperibili, che vengono raccolti dalle singole Misericordie (oltre 400 sedi in tutta la regione) e trasportati a Firenze dai coordinamenti territoriali nel centro logistico allestito dalla Federazione regionale delle Misericordie della Toscana e dal Coordinamento Misericordie Area Fiorentina negli spazi (circa 800 metri quadri) messi a disposizione dalla Mercafir; e che poi verranno trasportati verso l’Ucraina sotto la regia della Confederazione nazionale delle Misericordie.

«Abbiamo risposto alle tante sollecitazioni che fin dall’inizio della guerra da tutti i territori della Toscana ci sono pervenute per aiutare il popolo ucraino» ha dichiarato Corsinovi. «Siamo entrati in contatto con il Consolato ucraino di Firenze e con le comunità ucraine, anche religiose, presenti sul territorio e abbiamo deciso di essere il tramite di tanta generosità che la Toscana sta manifestando. I mezzi – ha continuato – agiranno sotto la regia della Confederazione nazionale; questo vuol dire che la nostra sala operativa nazionale li seguirà fino ai luoghi di destinazione, individuati grazie alla sinergia attivata con il consolato ucraino di Firenze e padre Volodymyr Voloshyn, che rappresenta le diocesi di Firenze e di Leopoli».

«Di fronte a una tragedia come questa della guerra non potevamo certamente rimanere insensibili» ha aggiunto Ceccherini. «È una piccola cosa rispetto a quello che il popolo ucraino sta subendo, ma vogliamo fare la nostra parte. Ringrazio anche il nostro presidente nazionale, che ci ha dato la possibilità di muoverci così velocemente e la Mercafir, per averci messo a disposizione questo spazio».

«Stiamo collaborando strettamente con il consolato dell’Ucraina per tutte le esigenze logistiche delle donazioni e per il raccordo dei cittadini ucraini che arrivano nell’area fiorentina» ha confermato Funaro. «L’impegno di Misericordia è decisivo, dal momento che le associazioni umanitarie locali hanno incontrato notevoli difficoltà nel trovare spazi adeguai dove stipare i materiali che vengono raccolti».

Padre Volodymyr Voloshyn ha ribadito l’intesa tra arcidiocesi di Firenze e la parrocchia ucraina fiorentina. «Tutte le parrocchie dell’arcidiocesi di Firenze si sono impegnate a raccogliere gli aiuti umanitari e questa iniziativa che noi facciamo nella nostra parrocchia è sostenuta dal cardinale di Leopoli, con il quale abbiamo deciso la destinazione. Tutti gli aiuti umanitari andranno dall’arcidiocesi di Firenze all’arcidiocesi di Leopoli con la collaborazione tra la Caritas di Firenze e quella di Leopoli e anche con una collaborazione pratica delle due parrocchie: la nostra parrocchia ucraina a Firenze e quella a Leopoli. Adesso stiamo raccogliendo tutti gli aiuti umanitari per far partire l’11 marzo il primo camion verso la Polonia. Poi con l’aiuto dei nostri amici polacchi attueremo lo spostamento degli aiuti umanitari presso la parrocchia della chiesa della Resurrezione di Leopoli, sempre con l’appoggio del arcivescovo di Leopoli e la Caritas diocesana. Per quanto riguarda l’accoglienza dei profughi, la parrocchia ucraina di Firenze non ha ancora ricevuto direttive chiare per rendersi utile, ma siamo aperti a qualsiasi richiesta. I fedeli ucraini sono paralizzati dalle notizie e le immagini che arrivano dalle città bombardate, ma non dobbiamo perdere il coraggio, perché sarebbe una cosa gravissima visto il coraggio dimostrato dai nostri fratelli in Ucraina. Non possiamo permetterci di piangere, non è il momento: è il momento, invece, di sostenerci a vicenda con forza e mente lucida. Adesso bisogna che tutti capiscano che stiamo lottando non solo per la nostra patria, ma per tutta l’Europa».

Il capannone della Misericordia ha offerto l’opportunità di ascoltare le storie della gente comune: da chi ha accolto i parenti in fuga a chi si impegna senza sosta nella “logistica”. La storia di Maria, che ha accolto nella sua piccola casa a Firenze sua madre, sua cognata e la nipotina, fuggite da Leopoli. Dopo due giorni trascorsi alla dogana polacca, le tre donne non avevano trovato un rifugio in Polonia, così Maria ha deciso di ospitarle, pur non essendo facile per lei, da sola, sostenere altre tre persone.

«Mio fratello e suoi due bambini sono rimasti in Bucovina, regione vicino alla frontiera con la Romania – ha raccontato invece un’attivista ucraina –. Gli avevo chiesto di venire qui in Italia, ma lui ha risposto che non avrebbe abbandonato la sua terra e che i figli sarebbero rimasti con lui. Di fronte all’impegno della Misericordia e all’ondata di solidarietà dimostrata da fiorentini e toscani rispondiamo con un detto ucraino: siamo in tanti, siamo insieme, così noi vinceremo».

Oxana Polataichouk ha ribadito la vicinanza mostrata da Palazzo Vecchio, Regione Toscana e Misericordia. «Ora abbiamo tutti i mezzi per aiutare il nostro popolo e si è formata una squadra fortissima. Cercheremo di rispondere a tutte le esigenze. Siamo in contatto con il quartier generale a Kiev per capire cosa serva maggiormente. Infine, ci stiamo preparando per l’arrivo dei profughi, i quali però hanno chiarito ancora una volta l’intenzione di ritornare nella loro Ucraina non appena sarà possibile»