Toscana

Una storia a lieto fine: non è suo figlio biologico ma dopo 40 anni lo adotta

A volte nella vita ci sono legami che niente e nessuno sembra possa spezzare. Forse aveva ragione san Paolo quando scriveva che l’amore «tutto crede, tutto spera, tutto sopporta» e certe storie sembrano irreali tanto sono belle, vere e piene di speranza, perché ci interpellano inesorabilmente su quanta capacità di voler bene abbiamo in concreto nella vita. Tutto ha inizio nel 1980 quando una ragazza lucchese terminati gli studi universitari va all’estero per imparare l’inglese e fare esperienze lavorative. È giovane, piena di vita e di energia, ha tanti sogni e come spesso accade a quell’età s’innamora di un coetaneo di un’altra nazionalità. Si frequentano e mentre fantasticano sul loro futuro la realtà irrompe nelle loro vite.È trascorso poco meno di un anno dall’inizio della loro relazione e lei una sera gli dà la notizia di essere in attesa di un figlio. Il test di gravidanza effettuato nel pomeriggio non lascia spazio a dubbi. I due sembrano contenti ma a quell’età il rischio di non volersi assumere responsabilità è sempre molto alto e dopo pochi mesi dalla nascita del bambino, il padre decide di andar via e di tornare nel suo Paese di origine. Non cercherà mai più nessun tipo di contatto né con la madre di suo figlio né col figlio stesso.La ragazza a quel punto decide di rientrare a Lucca dalla famiglia. Ora ha un bimbo di cui si deve occupare e non può perdere tempo a chiedersi il perché di certi comportamenti, ammesso che i perché esistano. Dopo circa un anno conosce un altro ragazzo, ma stavolta è tutta un’altra storia e anzi, all’epoca non sospetta nemmeno quello che accadrà in futuro. I due vanno a convivere a casa di lui a Pisa, lavorano e crescono il bambino insieme, con tutto l’amore possibile. E questo va avanti per oltre dieci anni. Il ragazzo cresce: sano, forte, intelligente e inizia inevitabilmente a fare domande. I due con molta delicatezza gli dicono la verità anche perché nel frattempo il loro amore è purtroppo sul viale del tramonto e quindi bisogna pur spiegare al ragazzo come stanno le cose. I due si lasciano ma con rispetto e affetto, come si dovrebbe fare sempre in questi casi.E qui la vita sembrerebbe consegnare al ragazzo l’ennesima delusione, l’ennesima ferita, l’ennesimo abbandono. Una storia dal finale scontato, apparentemente, ma «amor omnia vincit» come dicevano i latini, l’amore vince ogni cosa; così accade un piccolo miracolo in questa incredibile vicenda. Il ragazzo e quell’uomo che lo ha accudito e portato dall’infanzia all’adolescenza, con amore incondizionato, non si separano e continuano a frequentarsi. La madre acconsente perché conosce che affetto esiste tra i due. «Niente avrebbe potuto mai separarli», dirà anni dopo in un’aula di tribunale a Pisa, la donna. Dopo circa un anno lei trova l’uomo che sarà poi suo marito. Anche il suo ex convivente incontra la donna che porterà all’altare e che gli darà anche una figlia.E il ragazzo? Finiti gli studi liceali si iscrive all’università e ottiene la laurea a pieni voti e decide di approfondire ulteriormente i suoi studi all’estero. Ma la distanza può tenere divise due persone che si vogliono veramente bene? Ovviamente no. La mamma è felicemente sposata e anche il suo ex convivente ora è sposato ed è anche padre di una bimba bellissima, ma i due sono rimasti amici, forse proprio grazie a quel rapporto speciale col ragazzo cresciuto. Lui in tribunale dirà al giudice: «È lui mio padre». E lui replicherà: «Lo sanno tutti che ho due figli».Sì perché ora il ragazzo ha 42 anni, è un importante manager di una nota industria lucchese, è sposato e da poco è nata anche una splendida bambina da questo matrimonio, e quindi si decide di andare in tribunale. È arrivato il momento, il cuore di entrambi ha già parlato attraverso 41 anni di vita, nei quali l’affetto infinito che provano l’uno per l’altro non ha bisogno di altre parole. Sempre insieme quando possibile, e sempre al telefono per informarsi su come vanno le cose e su cosa fare a Natale o al compleanno.In tribunale vanno e non certo per scontrarsi ma per unire legalmente ciò che la vita aveva già unito nella storia. Il 18 ottobre scorso il giudice Eleonora Polidori del tribunale di Pisa ha disposto l’adozione del 42enne. Si legge infatti in sentenza: «Alla luce delle emergenze descritte ritiene, dunque, il Collegio che il ricorrente sia certamente idoneo all’adozione avendo offerto negli anni conforto e assistenza, materiale e morale, all’adottato che, attraverso la formalizzazione del legame affettivo che lo lega al ricorrente ma anche alla di lui moglie e figlia potrà godere del riconoscimento formale di uno stato di fatto che esiste comunque da anni. La figlia del richiedente lo ha sempre considerato suo fratello ed è cresciuta accanto a lui. Fra i due esiste un legame molto forte sia affettivo, che confidenziale». Hanno prestato il consenso scritto sia i genitori biologici del 42enne sia la moglie e la figlia dell’uomo che con una sola firma è diventato padre e nonno contemporaneamente.Buona vita e grazie per averci ricordato che un altro mondo è realmente possibile e che l’amore è una scelta. Forse, davvero l’unica.