Vita Chiesa

Abusi su minori: C9 propone che Congregazione dottrina fede giudichi i vescovi

«Che il Santo Padre dia un mandato alla Congregazione per la dottrina della fede per giudicare i vescovi in relazione ai delitti di abuso d’ufficio. Che il Santo Padre autorizzi l’istituzione di una nuova Sezione Giudiziaria all’interno della Congregazione per la dottrina della fede e la nomina di personale stabile che presterà servizio nel Tribunale Apostolico». Sono due delle proposte avanzate dal C9 al Papa nella riunione che si è conclusa oggi e alla quale il Santo Padre è stato sempre presente, tranne questa mattina per l’udienza generale. A riferirne ai giornalisti è stato padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, secondo il quale «la novità è che viene indicata una procedura specifica per questioni che possono riguardare l’abuso d’ufficio dei vescovi», seguendo «una linea di competenza di giudizio che già c’era», visto che «la Congregazione per la dottrina della fede ha anche una natura di Tribunale». La prima proposta del C9 è «che la competenza a ricevere ed esaminare le denunce di abuso d’ufficio episcopale appartenga alle Congregazioni per i vescovi, per l’evangelizzazione dei popoli, o per le Chiese Orientali e tutte le denunce debbano essere presentate alla Congregazione appropriata».

«Le denunce alle tre Congregazioni, il giudizio alla dottrina della fede», ha commentato il portavoce vaticano a proposito della procedura da seguire per gli abusi. Il C9, ha riferito Lombardi, ha proposto inoltre «che il Santo Padre nomini un segretario per assistere il prefetto riguardo al Tribunale», il quale «avrebbe la responsabilità della nuova Sezione giudiziaria e il personale della sezione sarà utilizzabile anche per i processi penali per l’abuso dei minori e degli adulti vulnerabili da parte del clero». Ultima proposta: «Che il Santo Padre stabilisca un periodo di cinque anni in vista di ulteriori sviluppi delle presenti proposte e per il completamento di una valutazione formale della loro efficacia». «È normale, trattandosi di nuove competenze e nuova organizzazione della sezione giudiziaria», ha commentato il portavoce vaticano. Interrogato dai giornalisti sulle caratteristiche del reato d’abuso d’ufficio episcopale, Lombardi ha fatto notare che «già nel Codice di diritto canonico ci sono gli agganci per valutarlo: non è che nasca dal nulla il fatto che il vescovo abbia una responsabilità. L’abuso d’ufficio comprende anche una omissione su ciò che avrebbe dovuto fare». «Non è l’oggetto ad essere definito, ma una procedura da adottare nei singoli casi», ha chiosato il portavoce vaticano.