Vita Chiesa

Alla Facoltà teologica arrivano i monaci buddisti del Monte Koya

di Andrea Bellandi*Preside della Facoltà teologicaper l’Italia CentraleSul Monte Koya, a due ore di distanza da Osaka in Giappone, l’Ordine Shingon, che è antico di dodici secoli e rappresenta una delle cinque maggiori scuole del buddismo giapponese, ha costituito il suo centro (nella foto uno dei templi). È un insediamento di circa 4mila persone, sviluppatosi attorno a 120 templi e ad una università, la Koyasan University. Con questo centro la Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, aderendo a circostanze inaspettate presto concretizzatesi in uno scambio epistolare, ha intrapreso un dialogo a carattere religioso e culturale. E ora lo scambio si fa più diretto con la visita a Firenze di una delegazione di monaci, tra cui il Direttore e il Segretario generale dell’Università, dal 6 al 13 novembre. L’intento è di favorire una reciproca conoscenza delle esperienze e tradizioni religiose, anche in considerazione del comune punto di interesse rappresentato dalla espressività artistica, aspetto assai rilevante nella tradizione dell’Ordine Shingon.

Fondato nel secolo IX da Kôbô Daishi, uno dei patriarchi della cultura giapponese, tale ordine ha notevolmente influenzato il buddismo Zen, introdotto in Giappone quasi 400 anni dopo. Ancora oggi il Monte Koya, per le attività connesse alla vita dei monaci e degli studenti, è un rilevante luogo di riferimento spirituale e di studio, oltre che meta di turismo. Per l’importanza che riveste, dal punto di vista culturale e artistico come da quello dell’ambiente naturale, nel luglio 2004 è stato designato dall’Unesco «Patrimonio mondiale dell’umanità».

In particolare l’Università del Koyasan, situata quasi alla sommità del monte, è frequentata da circa 400 studenti ed è composta dall’unica Facoltà di Lettere, che include discipline teologiche, storiche, letterarie e sociologiche, nonché seminari di pratica meditativa e di arti tradizionali, quali la cerimonia del tè, la calligrafia e il tiro con l’arco.

Proprio per questa vocazione «umanistica» della loro università, la presenza dei monaci a Firenze seguirà, oltre a un percorso «accademico», costituito da quattro momenti di esposizione introduttiva degli aspetti qualificanti la dottrina e l’esperienza cristiana, anche un percorso a carattere «culturale», contrassegnato dalla visita ad alcune fra le più significative espressioni artistiche che la fede cristiana ha saputo esprimere nella sua storia a Firenze, a Siena e ad Assisi. Il momento qualificante della visita sarà tuttavia rappresentato dal Convegno interreligioso – previsto per mercoledì 9 novembre presso la Sala Ferri del Gabinetto Vieusseux, in Palazzo Strozzi -, che avrà per tema l’«Arte come espressione della religiosità dell’uomo» e che si articolerà in diversi momenti. Alle 9 del mattino i monaci buddisti – a significare l’intenzione di un dialogo rispettoso fondato, oltre che sulla conoscenza delle rispettive basi dottrinali, anche sull’aspetto spirituale – celebreranno il rituale del fuoco (goma), un’antichissima cerimonia di origine indiana, durante la quale vengono bruciate varie offerte, con accompagnamento di mantra (in giapponese shingon, suoni e frasi rituali), mudra (gesti rituali) e visualizzazioni. Al rito e ai saluti ufficiali seguiranno le relazioni delle due istituzioni accademiche sul tema del convegno: per la Facoltà Teologica parlerà il prof. don Alfredo Jacopozzi. Nel pomeriggio, sempre sul medesimo tema interverranno, in una tavola rotonda guidata da monsignor Timothy Verdon, rappresentanti di altre tradizioni e confessioni religiose (cristiane e non), che metteranno in luce il valore e il significato che la dimensione artistica riveste all’interno del proprio itinerario spirituale e religioso.

Lo scambio culturale, che ci auguriamo possa umilmente contribuire alla conoscenza di così importanti tradizioni religiose, superando – pur nella serena affermazione della propria identità – eventuali diffidenze e incomprensioni reciproche, avrà un seguito nella visita da parte di alcuni docenti della Facoltà Teologica al Monte Koya nel settembre 2006, in occasione del 120° anniversario della fondazione di questa importante università giapponese.

Il sito della Facoltà Teologica dell’Italia Centrale