Vita Chiesa

Anglicani: donne vescovo, nuova legislazione per luglio

Non demordono i vescovi anglicani della Chiesa di Inghilterra in merito al processo che potrebbe dare il via libera alla donne vescovo. Una nuova legislazione sarà preparata a maggio 2013, per essere portata al Sinodo generale della Chiesa di Inghilterra il prossimo luglio. Questa la via di uscita che i vescovi anglicani hanno trovato per venire fuori dalla situazione di stallo generata dal no detto dalla Camera dei laici del Sinodo (una delle tre che compone l’organo che governa la Chiesa di Stato inglese) lo scorso novembre. Benché la misura avesse richiesto oltre 10 anni di lavoro e la maggioranza delle diocesi (42 su 44) fosse a favore, non ha raccolto i due terzi dei voti dei laici necessari per l’approvazione. Ha vinto l’opposizione degli anglocattolici, che non vogliono allontanarsi ancora da Roma, e degli evangelici, che non ritengono che una donna possa avere leadership nella Chiesa, preoccupati che alle parrocchie contrarie non sarebbero state assicurate le garanzie promesse e la possibilità di ricorrere a un vescovo uomo. Il fallimento è stato criticato con durezza dal primo ministro David Cameron, e dall’arcivescovo uscente di Canterbury, Rowan Williams, che hanno invitato la Chiesa a trovare formule che evitino di far ripartire da zero il processo legislativo che richiederebbe almeno altri 5 anni di lavoro.

Per questo i vescovi anglicani hanno proposto che, si legge nel comunicato diffuso al termine dell’incontro del 10-11 dicembre, «un gruppo di lavoro, composto da membri di tutte e tre le camere del Sinodo, vescovi, pastori e laici e scelto dai due arcivescovi di Canterbury e di York, organizzi discussioni con un’ampia gamma di persone con diverse opinioni nella settimana del 4 febbraio quando il Sinodo avrebbe dovuto incontrarsi». Il risultato sarà contenuto in un nuovo pacchetto legislativo che verrà preparato dai vescovi a maggio per essere presentato al Sinodo per l’approvazione a luglio. I vescovi anglicani spiegano che, «perché la legislazione possa venire approvata, dovrà avere maggiore semplicità della precedente e incarnare il principio che, sia chi è d’accordo che chi è contrario alla ordinazione delle donne, è un anglicano leale». L’obbiettivo dei prossimi mesi sarà di assicurarsi che questa legislazione sia accettabile da tutta la Chiesa prima che venga votata. I vescovi anglicani esprimono anche la loro «continua gratitudine ed il loro apprezzamento per il ministero delle donne ordinate nella Chiesa di Inghilterra e la tristezza che gli ultimi eventi abbiano fatto sentire così tante persone svalutate». Ripetendo, ancora una volta, «il loro continuo impegno perché le donne vengano consacrate», i vescovi anglicani scrivono che «una risposta efficace a questa situazione è una priorità sulla quale siamo tutti d’accordo».