Vita Chiesa

Azione cattolica: Truffelli, «stare dentro la realtà del nostro tempo»

Un momento, spiegano i promotori, per riflettere «sul tema della fraternità come categoria unificante, attraverso la quale l’Ac intende declinare il tema del popolo ‘civile’ poiché ‘il primo nome di cristiani è fratelli’». Un concetto rimarcato anche da Truffelli che ha spiegato come il tempo attuale «abbia molto bisogno di recuperare il valore e il significato del ‘sentirsi popolo’ e prendersi cura, assieme a tutti gli uomini di buona volontà, dei problemi e delle sfide dei nostri territori e delle nostre comunità». Richiamando l’Esortazione Apostolica «Evangelii gaudium» di Papa Francesco, il presidente dell’Azione cattolica ha ricordato la «mistica di vivere insieme», intesa come un «essere popolo nella città, appartenere come fratelli alla famiglia umana, dal cui grembo proveniamo e del quale siamo chiamati a farci carico». Per questo, ha precisato Truffelli, questo convegno sarà anche «un’occasione per provare a dirci verso quale direzione vogliamo camminare, che Azione cattolica vogliamo essere e, soprattutto, di che Azione cattolica c’è bisogno oggi».

«Non intendiamo fingere di non vedere il momento storico che stiamo vivendo, connotato da grandi preoccupazioni per la società, per l’Europa e per il Mediterraneo. Tutto questo ci coinvolge e dà forma ai nostri ragionamenti. Pertanto, ci sentiamo chiamati a conoscere e comprendere il nostro tempo nella sua complessità, assumendo l’atteggiamento di chi non celebra o rifiuta le trasformazioni, ma lavora per poterne indirizzare gli sviluppi».  Ne è convinto il presidente dell’Azione cattolica italiana, Matteo Truffelli, che  non ha nascosto «preoccupazione per le situazioni che negli ultimi tempi agitano il nostro Paese e l’Europa». Tuttavia, ha esortato Truffelli, «misurarsi con la fraternità significa misurarsi con l’esistenza umana in tutto il suo spessore e in tutta la sua drammaticità. Un confronto che spesso implica anche tensioni». «Fraternità – ha precisato – è anche una condizione di resa a saperci figli, e quindi fratelli». «Ogni popolo cammina dentro uno spazio e un tempo che sono propri di una storia e una geografia precise di cui è responsabile. Per questo – il monito di Truffelli – non si può vivere in mura trincerate preoccupandosi solo della difesa di chi sta bene senza aiutare chi è in difficoltà». «Come Azione cattolica e come credenti – ha concluso – vogliamo contribuire alla vita del nostro Paese, favorendo anzitutto quelle iniziative che nascono con l’idea di unire».