Vita Chiesa

BENEDETTO XVI AI VESCOVI DELLA REPUBBLICA CENTROAFRICANA: OPERATE IN UN CONTESTO DIFFICILE

“E’ in un contesto difficile che dovete svolgere la vostra missione al servizio del popolo che il Signore vi ha affidato”, per il quale “siete testimoni” attraverso “una vita di comunione sempre più forte e una vita quotidiana esemplare”. Lo ha detto il Papa ai vescovi della Repubblica Centroafricana, ricevuti stamani in udienza in occasione della visita ad limina. Ai presuli, guidati dal presidente mons. François-Xavier Yombandje, Benedetto XVI ha rammentato che “in questo cammino talvolta arduo, l’esortazione apostolica ‘Ecclesia in Africa’ rimane una guida indispensabile che è opportuno mettere in pratica in maniera risoluta”. “Tra le sfide più urgenti alle quali è chiamata a rispondere la Chiesa nel vostro Paese – ha proseguito il Pontefice – vi sono la pace e la concordia nazionale. I più poveri, in particolare, sono vittime di situazioni drammatiche che inevitabilmente conducono a profonde divisioni nella società e a scoraggiamento. La seconda Assemblea speciale per l’Africa del Sinodo dei vescovi, in corso di preparazione, sarà un tempo forte di riflessione sull’annuncio del Vangelo in un contesto caratterizzato da molti segni di speranza, ma anche da situazioni preoccupanti”.

Di qui l’auspicio di Benedetto XVI ai presuli della Repubblica centroafricana “che l’Africa non sia più dimenticata in questo mondo in profondo cambiamento, e che un’autentica speranza si levi per le popolazioni del continente”. Il Papa ha quindi sottolineato “il dovere della Chiesa di difendere i deboli e di farsi voce dei senza voce” e ha incoraggiato “a suscitare la speranza attraverso un deciso impegno per la difesa della dignità e della persona umana e dei sui diritti inalienabili. Tra questi, il bene fondamentale della pace e di una vita in condizioni di sicurezza”. Peraltro, ha aggiunto Benedetto XVI, “affinché la società possa accedere ad un autentico sviluppo umano e spirituale, occorre un cambiamento delle mentalità”. Un lavoro che riguarda, “in particolare, la famiglia e il matrimonio”. “Impegnandosi seriamente a vivere nella fedeltà coniugale e nell’unità di coppia, i cristiani mostrano a tutti la grandezza e la verità del matrimonio”. Nel “sì espresso liberamente e per sempre, l’uomo e la donna manifestano la loro autentica umanità e l’apertura alla vita”. Per il Pontefice occorre preparare seriamente “i giovani al matrimonio” e “sviluppare il sostegno alle famiglie”.

Il Pontefice si è quindi rivolto ai sacerdoti, invitandoli “con forza ad essere uomini appassionati dall’annuncio del Vangelo”. Sottolineando l’importanza di una “vita sacerdotale esemplare, fondata sulla costante ricerca della conformità a Cristo”, sulla preghiera e sull’Eucaristia, Benedetto XVI ha affermato l’importanza di un’attenta “formazione umana e spirituale” dei candidati al ministero, ai quali “deve essere richiesto un insieme di qualità umane, affinché siano in grado di acquisire un’autentica disciplina di vita sacerdotale”. “Occorrerà particolare vigilanza – ha indicato ancora il Papa – nel verificare l’equilibrio affettivo dei seminaristi e nel formarne la sensibilità”; una formazione umana che “deve trovare il proprio significato in una solida formazione spirituale”. “Un numero sufficiente di formatori e direttori spirituali competenti per guidare i candidati al sacerdozio – ha avvertito – è dunque, per i pastori, una priorità pastorale, affinché possa essere realizzato un autentico discernimento”. Benedetto XVI ha infine voluto assicurare ai giovani che “vi è molta gioia nel rispondere con generosità alla chiamata del Signore a seguirlo per annunciare il Vangelo”.

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