Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE, EVANGELIZZARE PRIORITÀ ASSOLUTA

“Il mandato missionario continua ad essere una priorità assoluta per tutti i battezzati, chiamati ad essere ‘servi e apostoli di Cristo Gesù’ in questo inizio di millennio”. Lo scrive Benedetto XVI, nel suo messaggio (testo integrale)per la prossima Giornata missionaria mondiale reso noto oggi. “Come modello di questo impegno apostolico – afferma il Papa – mi piace indicare particolarmente san Paolo, l’apostolo delle genti, poiché quest’anno celebriamo uno speciale giubileo a lui dedicato”. Anche oggi, come ai tempi di San Paolo, “la creazione soffre” e con essa l’umanità. Infatti, prosegue il Santo Padre, “il panorama internazionale, se da una parte presenta prospettive di promettente sviluppo economico e sociale, dall’altra offre alla nostra attenzione alcune forti preoccupazioni per quanto concerne il futuro stesso dell’uomo”. Tra i mali di oggi, la violenza, la povertà, le discriminazioni e le persecuzioni per motivi razziali, culturali e religiosi, il progresso tecnologico, quando non è finalizzato alla dignità e al bene dell’uomo, l’uso indiscriminato delle risorse. “Dinanzi a questo scenario” la speranza “viene a noi credenti dal Vangelo”: “È Cristo il nostro futuro” e il suo Vangelo, dichiara il Pontefice, “spalanca la porta oscura del tempo e illumina il futuro dell’umanità e dell’universo”. “San Paolo – evidenzia il Santo Padre – aveva ben compreso che solo in Cristo l’umanità può trovare redenzione e speranza”. Di qui l’esigenza dell’annuncio. “Guardando all’esperienza di san Paolo – scrive Benedetto XVI – comprendiamo che l’attività missionaria è risposta all’amore con cui Dio ci ama. Il suo amore ci redime e ci sprona verso la missio ad gentes; è l’energia spirituale capace di far crescere nella famiglia umana l’armonia, la giustizia, la comunione tra le persone, le razze e i popoli, a cui tutti aspirano. È pertanto Dio, che è Amore, a condurre la Chiesa verso le frontiere dell’umanità”. E da Cristo “si possono attingere l’attenzione, la tenerezza, la compassione, l’accoglienza, la disponibilità, l’interessamento ai problemi della gente, e quelle altre virtù necessarie ai messaggeri del Vangelo per lasciare tutto e dedicarsi completamente e incondizionatamente a spargere nel mondo il profumo della carità di Cristo”. “Mentre resta necessaria e urgente la prima evangelizzazione in non poche regioni del mondo, scarsità di clero e mancanza di vocazioni – ammette il Papa – affliggono oggi varie diocesi ed istituti di vita consacrata. È importante ribadire che, pur in presenza di crescenti difficoltà, il mandato di Cristo di evangelizzare tutte le genti resta una priorità”.

Nessuna ragione, comunque, a giudizio del Papa, “può giustificarne un rallentamento o una stasi” nella missionarietà. Annunciare il Vangelo, prosegue Benedetto XVI, ricordando le parole di Paolo “non è un vanto, ma un compito e una gioia”. Di qui l’invito a vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose, laici a un impegno in tal senso. Per i primi l’impegno si traduce nel “rendere missionaria tutta la comunità diocesana, contribuendo volentieri, secondo le possibilità, ad inviare presbiteri e laici ad altre Chiese per il servizio di evangelizzazione”. Per i secondi nell’essere “generosi pastori ed entusiasti evangelizzatori”. Per i terzi nel portare “l’annuncio del Vangelo a tutti, specialmente ai lontani, mediante una testimonianza coerente di Cristo e una radicale sequela del suo Vangelo”. Per i laici l’impegno della testimonianza in “un areopago complesso e multiforme da evangelizzare: il mondo”. Dopo aver rivolto un pensiero al “contributo delle Pontificie Opere Missionarie all’azione evangelizzatrice della Chiesa”, il Papa invita a intensificare “sempre più nel popolo cristiano la preghiera, indispensabile mezzo spirituale per diffondere fra tutti popoli la luce di Cristo”.

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