Vita Chiesa

BENEDETTO XVI, INCONTRO CON COMUNIONE E LIBERAZIONE: TESTIMONIATE A BELLEZZA DI ESSERE CRISTIANI

“Lo Spirito Santo ha suscitato nella Chiesa”, attraverso don Luigi Giussani, “un Movimento… che testimoniasse la bellezza di essere cristiani in un’epoca in cui andava diffondendosi l’opinione che il cristianesimo fosse qualcosa di faticoso e di opprimente da vivere”. Lo ha detto stamani Benedetto XVI, ai circa 70 mila di Comunione e Liberazione, che hanno preso parte, in Piazza San Pietro, all’incontro per il XXV anniversario del riconoscimento pontificio del Movimento diffuso oggi in 80 Paesi.

Sottolineando come don Giussani abbia ridestato nei giovani “l’amore verso Cristo ‘Via, Verità e Vita’”, Benedetto XVI ha lodato “l’originale intuizione pedagogica” del Fondatore, che ha saputo riproporre “in modo affascinante e in sintonia con la cultura contemporanea, l’avvenimento cristiano … come fonte di nuovi valori e capace di orientare l’intera esistenza”.

“L’avvenimento, che ha cambiato la vita del Fondatore – ha proseguito il Papa – ha ‘ferito’ anche quella dei moltissimi suoi figli spirituali”, e ha originato “molteplici esperienze religiose ed ecclesiali”. Una ricca realtà fra i diversi Movimenti ecclesiali che Benedetto XVI ha definito “segno della fecondità dello Spirito del Signore perché si manifesti nel mondo la vittoria di Cristo risorto e si compia il mandato missionario affidato a tutta la Chiesa”. E “nella Chiesa – ha spiegato poi il Papa – non c’è contrasto o contrapposizione tra la dimensione istituzionale e la dimensione carismatica di cui i Movimenti sono un’espressione significativa perché entrambe – ha detto ancora il Santo Padre – sono coessenziali alla costituzione divina del Popolo di Dio. Ambedue concorrono insieme a rendere presente il mistero e l’opera salvifica di Cristo nel mondo”: “Se il Signore ci dà nuovi doni – ha proseguito il Papa – dobbiamo esserne grati, anche se talora sono scomodi. Al tempo stesso, poiché la Chiesa è una, se i Movimenti sono realmente doni dello Spirito Santo, devono inserirsi nella Comunità ecclesiale e servirla così che, nel dialogo paziente con i Pastori, essi possano costituire elementi edificanti per la Chiesa di oggi e di domani”.

E nel suo saluto rivolto a Benedetto XVI don Julian Carron, oggi alla guida del Movimento, ha voluto evidenziare che per Comunione e Liberazione vivere la fede in Cristo coincide con l’esaltazione dell’umano. “‘Andate in tutto il mondo a portare la verità, la bellezza e la pace, che si incontrano in Cristo Redentore’”: queste le parole di Gesù che don Giussani ha fatto diventare il programma di Comunione e Liberazione, ha concluso il Papa, che così ha esortato gli aderenti al Movimento”a continuare su questa strada, con una fede profonda, personalizzata e saldamente radicata nel vivo Corpo di Cristo, la Chiesa, che garantisce la contemporaneità di Gesù con noi”. (Fonte: Radio Vaticana)