Vita Chiesa

BENEDETTO XVI, NELLA PRIMAVERA 2007 VERRÀ PUBBLICATA PRIMA PARTE DEL SUO LIBRO «GESÙ DI NAZARET»

“Benedetto XVI ha terminato di scrivere la prima parte di un libro il cui titolo è Gesù di Nazareth. Dal Battesimo nel Giordano alla Trasfigurazione e lo ha consegnato, nei giorni scorsi, alla Libreria Editrice Vaticana”. È quanto riferisce oggi, in comunicato stampa, la Sala Stampa della Santa Sede. L’opera si compone di due parti, di cui la prima verrà pubblicata nella primavera del 2007 dalla casa editrice Rizzoli, a cui la Libreria editrice vaticana (Lev) ha ceduto i diritti di traduzione, diffusione e commercializzazione in tutto il mondo, “segno tangibile di riconoscenza – riporta una nota della Lev – per quanto ha fatto la Rizzoli nel corso degli anni per far conoscere l’opera dell’amato Servo di Dio Giovanni Paolo II”. Con un’opera che “non è assolutamente un atto magisteriale, ma è unicamente espressione della mia ricerca personale del volto del Signore”, scrive Benedetto XVI nella prefazione al volume “ho voluto fare il tentativo di presentare il Gesù dei Vangeli come il vero Gesù, come il Gesù storico nel vero senso dell’espressione”. “L’insegnamento di Gesù – ricorda il Pontefice nell’introduzione – non proviene da un apprendimento umano, qualunque possa essere. Viene dall’immediato contatto con il Padre, dal dialogo faccia a faccia, dal vedere quello che è nel seno del Padre. È parola del Figlio. Senza questo fondamento interiore sarebbe temerarietà”.

Papa Benedetto XVI cita gli autori della sua giovinezza, Karl Adam, Romano Guardini, Franz Michel Willam, Giovanni Papini, Jean Daniel-Rops, che pubblicarono testi nei quali “l’immagine di Gesù Cristo venne delineata a partire dai Vangeli: come Egli visse sulla Terra e come, pur essendo interamente uomo, portò nello stesso tempo agli uomini Dio, con il quale, in quanto Figlio, era una cosa sola”. “Così – spiega il Papa – attraverso l’uomo Gesù, divenne visibile Dio e a partire da Dio si poté vedere l’immagine dell’uomo giusto”. In tempi più recenti, invece, “lo strappo tra il Gesù storico e il Cristo della fede divenne sempre più ampio”: “I progressi della ricerca storico-critica condussero a distinzioni sempre più sottili tra i diversi strati della tradizione” e “la figura di Gesù, su cui poggia la fede, divenne sempre più incerta, prese contorni sempre meno definiti”. Da qui un’interpretazione a partire dai Vangeli, nella consapevolezza che “questa figura è molto più logica e dal punto di vista storico anche più comprensibile delle ricostruzioni con le quali ci siamo dovuti confrontare negli ultimi decenni”.Sir