Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: TEOLOGIA, VANO ESERCIZIO SE NON ALIMENTATO DAL RAPPORTO CON DIO

Le grandi riflessioni teologiche sui misteri divini rischiano di diventare “un vano esercizio intellettuale” se non sono alimentate da un “intimo rapporto con il Signore”. Lo ha detto papa Benedetto XVI dedicando l’udienza del mercoledì alla figura di San Bernardo, uno dei maggiori autori del pensiero teologico medievale. Il Papa ha ricordato che l’abate di Chiaravalle amava ripetere ai teologi e ai monaci del suo tempo che “uno solo è il nome che conta, quello di Gesù il Nazareno”. “Arido – sono le parole di San Bernardo – è ogni cibo dell’anima, se non è irrorato con questo olio; insipido, se non è condito con questo sale. Quello che scrivi non ha sapore per me, se non vi avrò letto Gesù”. Rivolgendosi ai teologi, il Papa ha osservato: “A volte si pretende di risolvere le questioni fondamentali su Dio, sull’uomo e sul mondo con le sole forze della ragione”. Ma, ha proseguito il Santo Padre, “senza una profonda fede in Dio, alimentata dalla preghiera e dalla contemplazione, da un intimo rapporto con il Signore, le nostre riflessioni sui misteri divini rischiano di diventare un vano esercizio intellettuale, e perdono la loro credibilità”. Come San Bernardo – ed è questo il messaggio finale dell’udienza di oggi – “anche noi dobbiamo riconoscere che l’uomo cerca meglio e trova più facilmente Dio con la preghiera che con la discussione”.Sir