Vita Chiesa

CARITAS: DON NOZZA, «LA SPIRITUALITÀ DELLA SPERANZA CONTRO I TRE VOLTI DELLA POVERTÀ»

“Uno sguardo dal basso”, ossia dalla prospettiva dei sofferenti e degli esclusi, per andare incontro “con la spiritualità della speranza” al “triplice volto della povertà” fatto di “non risposta” ai bisogni primari, relazionali e a quelli generati dal “non senso, non significato e non valore”. Queste le prospettive di lavoro pastorale indicate oggi da don Vittorio Nozza, direttore della Caritas italiana, nel suo intervento al 30° Convegno nazionale delle Caritas diocesane, che si chiude oggi a Fiuggi. La società italiana – e la Caritas in particolare attraverso i suoi centri di ascolto, osservatori delle povertà e laboratori diocesani per la promozione delle Caritas parrocchiali – si trova oggi a confrontarsi con questo triplice volto della povertà, che oltre alla mancanza di “cibo, vestiti, salute, casa, lavoro studio” fa emergere anche forme diverse generate da “solitudine, abbandono, trascuranza, dimenticanza” come quella degli anziani, dei malati mentali, dei carcerati, dei disabili, degli immigrati, delle famiglie monoparentali, ecc. Quindi c’è la “povertà generata da non senso”, come le forme di autodistruzione tra le quali don Nozza indica “droga, alcol, bulimia, anoressia, eccesso di velocità, spericolatezze” ma anche “shopping compulsivo, eccesso di esercizio fisico, dipendenza da lavoro, cyberdipendenza”.

A tutti questi bisogni le Caritas sono chiamate a rispondere “facendosi prossima alle situazioni e ai molti volti della sofferenza” con una “spiritualità della speranza capace di tenuta di fronte alle prove e agli insuccessi, che accetta la fatica del servizio meno gratificante, che vede un cammino di salvezza anche nelle situazioni umane più degradate”.Sir