Vita Chiesa

CINA: CARD. ZEN (HONG KONG), LE ORDINAZIONI ILLEGITTIME SONO «ATTI DI GUERRA»

Le ordinazioni illegittime di vescovi in Cina “sono atti di guerra perché dissolvono l’unità della Chiesa” ma “speriamo che le autorità supreme, una volta consolidato il potere, possano pensare seriamente a darci la vera libertà religiosa e normalizzare la situazione, per il bene di tutti, della Chiesa e della madrepatria”. Lo afferma al SIR il cardinale Joseph Zen Zikuin, vescovo di Hong Kong, in una intervista sul prossimo bisettimanale. Il card. Zen, noto per la sua strenua difesa della libertà religiosa e politica, è profondo conoscitore sia della Chiesa ufficiale, sia di quella “clandestina” e ha condannato espressamente le recenti ordinazioni di vescovi da parte delle autorità cinesi, nel 2006. “Negli anni sono stati ordinati tanti vescovi illegittimi – ricorda -, ma allora era una situazione diversa, di isolamento, più comprensibile. Ma ora dopo che, con pazienza, i cattolici sono riusciti a farsi capire e il governo ha accettato la nostra maniera di fare – ossia la nomina dei vescovi dal Papa -, forzare delle ordinazioni significa tornare indietro. E’ inconcepibile, c’è da allarmarsi. Speriamo che finalmente si sia fermata questa tendenza. Ma in Cina non si sa mai, i cinesi sono imprevedibili”.

“Bisogna studiare come affrontare questa nuova situazione e cosa fare per prevenire – aggiunge -. Ma le nostre possibilità sono limitate perché in Cina il governo controlla tutto. Speriamo nei dirigenti supremi, che magari vedono meglio il vero bene della nazione, mentre invece le forze inferiori qualche volta pensano ai loro interessi immediati”.

Il card.Zen riferisce che la Santa Sede “in questo momento sta lavorando alacremente” per un dialogo sino-vaticano, “specialmente dopo la riunione nel mese di gennaio”, di cui però “so poco e non posso dire niente”. A suo avviso “le autorità supreme sono oggi ancora impegnate nella lotta al potere per garantire una sicurezza ai dirigenti attuali e nel prossimo congresso del popolo. Speriamo che una volta consolidati possano pensare seriamente a darci la vera libertà religiosa e normalizzare la situazione, per il bene di tutti, della Chiesa e della madrepatria”. Sir