Vita Chiesa

CONSIGLIO EPISCOPALE PERMANENTE: IL COMUNICATO FINALE

Il cammino della Unione europea, il Convegno ecclesiale nazionale di metà decennio, il Direttorio sulle comunicazioni sociali e la situazione del Paese. Sono alcuni dei temi affrontati dai vescovi italiani nel corso del Consiglio episcopale permenente che si è svolto dal 19 al 21 gennaio. Il comunicato finale – diffuso oggi, in occasione della Conferenza stampa presieduta da mons. Giuseppe Betori, segretario generale della Cei – affronta temi ecclesiali, politici e sociali. Tra gli argomenti che riguardano la vita della Chiesa, il comunicato fa riferimento al Consiglio ecclesiale nazionale di metà decennio che si svolgerà a Verona nel 2006 sul tema “Testimoni di Gesù Cristo Risorto, speranza del mondo”.

Il Consiglio episcopale ha inoltre esaminato il testo “Comunicazione e missione. Direttorio sulle comunicazioni sociali nella missione della Chiesa in Italia”. Nel corso dei lavori non è mancata un’attenta riflessione sulla situazione del Paese. In particolare, si legge nel comunicato, i vescovi hanno espresso “preoccupazione di fronte ai recenti casi di dissesto finanziario e hanno invitato a un più forte senso di responsabilità”. I presuli hanno preso in esame anche il riassetto del sistema radiotelevisivo ed hanno auspicato che “il riesame in Parlamento della normativa già approvata possa portare a una nuova formulazione della legge, la quale sia in grado di valorizzare al meglio gli spazi che lo sviluppo delle tecniche di comunicazione consente”

Si svolgerà a Verona nel 2006 il Convegno ecclesiale nazionale di metà decennio. Per avviare le comunità ecclesiali verso la celebrazione di tale evento, il Consiglio episcopale permanente ha eletto la presidenza del Comitato preparatorio, che sarà guidata dal card. Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano. Altro argomento centrale dei lavori di questa sessione invernale è stato la scelta del tema principale della prossima Assemblea Generale che sarà la “missionarietà della parrocchia” perché, come aveva detto nella prolusione il card. Camillo Ruini, alla radice della fede sta “l’impegno ad annunciare il Vangelo di Cristo per la salvezza del mondo”. Questo impegno – aggiungono i vescovi – motiva i credenti, ad essere “aperti e cordialmente partecipi degli sviluppi della cultura e della scienza”, purché “non si appiattiscano, rassegnati, su una mentalità scientista e nello stesso tempo agnostica e relativistica”.

Il Consiglio episcopale ha esaminato anche il testo “Comunicazione e missione. Direttorio sulle comunicazioni sociali nella missione della Chiesa in Italia”. Il testo intende porsi come “strumento pastorale a servizio della comunicazione del Vangelo in un mondo che cambia” e vuole “offrirsi come una bussola per orientare l’azione di rinnovamento pastorale in un contesto culturale profondamente mutato, soprattutto per l’influsso dei media”. Il testo dedica particolare attenzione alla figura dell’animatore della comunicazione e della cultura.

I recenti casi Parmalat e Finmatica, lotta al terrorismo politico e internazionale, il decreto legge Gasparri e la legge sulla procreazione medicalmente assistita. Sono i temi di attualità politica affrontati dai vescovi nel comunicato finale. Riguardo ai recenti casi di dissesto finanziario, i vescovi esprimono “preoccupazione” e rilanciano l’invito al Paese del card. Ruini a “riscoprire il valore dell’etica”. “Il Paese – aggiunge il comunicato finale – ha bisogno di fare passi avanti nello sviluppo economico”. A questo proposito i vescovi chiedono “modifiche al sistema pensionistico, nel quadro di una più ampia riforma dello “Stato sociale”, e l’impegno per “contrastare il crescente impoverimento di ampie fasce della popolazione e per dare una significativa svolta al persistente problema della disoccupazione nel meridione”. I vescovi apprezzano e incoraggiano l’impegno dell’Italia “contro il terrorismo politico, che continua purtroppo a trovare adepti e seguaci” e invitano “alla massima vigilanza anche verso le propaggini del terrorismo internazionale presenti anche in Italia”.

Riguardo poi al riassetto del sistema radiotelevisivo è stato auspicata “nuova formulazione della legge” da parte del Parlamento. In merito infine alla legge sulla procreazione medicalmente assistita è stato ribadito che “pur non trattandosi di una legge coerente con i principi della morale cattolica”, “non si può non riconoscere che essa mette fine a un vuoto normativo, da colmare per tutelare in ogni caso taluni fondamentali valori e diritti umani”.Sir