Vita Chiesa

Castelfiorentino, don Maurizio Volpi diventa “eremita diocesano”

Farlo nel giorno della sua ordinazione sacerdotale, ha arricchito di ulteriore significato questo giorno. Don Maurizio ha scelto una nuova forma di appartenenza alla chiesa particolare, che entra per la prima volta nella nostra Diocesi, almeno nella storia più recente. Ogni vocazione è un dono, non solo per chi lo riceve ma per tutta la Comunità che lo accoglie: la scelta di don Maurizio, arricchisce di una nuova testimonianza di vita e di fede la nostra Diocesi.Tra i momenti più salienti della celebrazione, l’Atto di Professione in cui don Maurizio ha posto nelle mani del Vescovo, la promessa della sua intenzione. Ha affidato a Maria, donna fedele all’amore, questa sua nuova vita, affinché possa riceverne l’insegnamento della tenerezza materna e l’umiltà del cuore. È seguito il canto delle Litanie dei Santi, mentre don Maurizio è rimasto in piedi dinanzi al suo Vescovo. Altro momento, la Preghiera di Benedizione impartita dal Vescovo su don Maurizio, che ha affidato il suo proposito a Dio affinché riceva forza per compierlo. In ultimo, la Consegna della Croce: il nuovo Eremita, dalle mani del Vescovo ha ricevuto la croce, concludendo con la formula: “Ricevi la croce, segno di salvezza; gloriati in essa e portala come segno della tua appartenenza totale al Signore Gesù Cristo” e intanto dall’assemblea si è levato un caloroso applauso.Tra i concelebranti, anche alcuni confratelli Eremiti toscani, che insieme ad altri sacerdoti, sono stati segno di vicinanza e di condivisione della gioia di questo giorno di festa. Prima della benedizione finale, don Maurizio, rivolgendosi all’assemblea, ha ringraziato per la vicinanza e chiesto il sostegno della preghiera, augurandosi che il compimento di questo passo possa produrre frutti, in ordine al servizio alla Chiesa e ai fratelli.Tutti abbiamo letto, nei suoi occhi, la gioia di chi raggiunge un traguardo ed è felice. Maurizio, a te l’augurio di un fervido, quanto sereno, cammino di fede e di vita, con lo sguardo rivolto verso la terra, per soccorrere i bisogni dei fratelli e verso il cielo, per riceverne forza e aiuto necessari.