Vita Chiesa

Cei, un metodo per affrontare una stagione segnata da smarrimento e confusione

I membri del Consiglio permanente della Cei, riunito a Roma dal 14 al 16 gennaio, hanno rilanciato la raccomandazione del Papa per la promozione di un’iniziativa che aiuti a celebrare, conoscere e diffondere la Bibbia. Inoltre, si apprende dal comunicato finale, hanno individuato il tema principale della prossima Assemblea generale della Cei (Roma, 20-23 maggio) su «Modalità e strumenti per una nuova presenza missionaria»; hanno approvato, a livello di proposta, tre temi concernenti l’argomento su cui impostare la prossima Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi (2021).

I vescovi, nell’esprimere «vicinanza e solidarietà» alle diocesi sicule colpite dal terremoto, hanno espresso la preoccupazione per i ritardi nella ricostruzione in Italia Centrale: «La Presidenza della Cei si impegna a sollecitare il Governo anche per la situazione in cui versa il Centro Italia, dove le promesse di ricostruzione sono rimaste ancora inevase». Nel corso dei lavori, infine, sono state affrontate alcune questioni relative agli Istituti diocesani per il sostentamento del clero; sono stati approvati i nuovi parametri per l’edilizia di culto per il 2019prossimo Congresso eucaristico nazionale (Matera, 16-19 settembre 2021).

Un metodo di lavoro. «Non limitarsi a rincorrere l’attualità, ma affrontarla con lo sguardo di Pastori, animati dalla responsabilità di assicurare il contributo dell’esperienza cristiana, quindi dell’annuncio e della testimonianza evangelica». A partire da questa consapevolezza i membri del Consiglio episcopale permanente della Cei hanno ripreso e approfondito l’Introduzione proposta dal presidente, card. Gualtiero Bassetti, in apertura dei lavori (14-16 gennaio). È stato condiviso, si legge nel comunicato finale, «il richiamo a un metodo, che – a partire da un’idea forte e da luoghi di elaborazione culturale, discernimento e verifica – aiuti ad affrontare una stagione segnata da smarrimento e confusione. La finalità di tale metodo – è stato evidenziato – ha a che fare con il superamento dei luoghi comuni, delle risposte frettolose, dei richiami gridati, del linguaggio incattivito. Condizione della sua riuscita è il ritorno a un fondamento spirituale, in particolare a quel respiro biblico di cui Papa Francesco non cessa di essere interprete e che consente di coinvolgersi appieno nella realtà, arrivando anche a denunciarne le storpiature». L’analisi dei vescovi «ha dato voce alla domanda di vita che sale dalla gente: è domanda di opportunità per i giovani, di lavoro, di accesso ai servizi e alle cure sanitarie, di qualità ambientale. Ancora, è domanda di superamento delle condizioni di sofferenza, legate all’usura, alla sopraffazione mafiosa, alla dipendenza dal gioco e da Internet. Infine, è domanda di accoglienza, incarnata soprattutto dai migranti: oggi rappresentano un dramma umanitario, dal quale la Chiesa si sente interpellata in modo inderogabile nella sua coscienza e nella sua missione».

Immigrati e bene comune. Il Consiglio permanente ha ribadito «il rifiuto di parole e atteggiamenti di esclusione, che considerano l’altro come un pericolo o una minaccia» e «ha ricordato la necessità di far viaggiare l’accoglienza con l’integrazione». D’altra parte, i vescovi hanno rilanciato «il loro impegno per sollecitare una risposta concreta ed equa da parte dell’Unione europea». Altro tema ampiamente condiviso dai membri del Consiglio Permanente è «l’urgenza di una proposta formativa, che abbia a cuore la città e il bene comune». In questa prospettiva, «anche le prossime elezione europee sono viste come un’opportunità per favorire una partecipazione consapevole e responsabile».

Proposte per i nuovi Orientamenti pastorali. «I vescovi hanno così iniziato a porre le basi per prospettare l’itinerario futuro, individuarne le coordinate e definirne contenuti e scansione temporale. A tale riguardo, sono emerse prospettive diverse: da chi – rispetto ai ritmi accelerati di trasformazione che interessano la società e la stessa comunità ecclesiale – si orienta su un arco di durata breve (3-5 anni), a chi, per le stesse ragioni, avverte ancor più l’importanza di abbracciare un orizzonte ampio, all’interno del quale possono trovare collocazione sottolineature particolari». Sono alcune idee emerse dai lavori del Consiglio episcopale permanente della Cei, durante il quale si è discusso per «accompagnare la conclusione della parabola decennale degli Orientamenti pastorali dedicati alla domanda educativa». Tra le proposte, è stato condiviso un percorso di preparazione ed approfondimento in vista di un evento, in programma nel marzo 2020, dal titolo: «Educare ancora». La riflessione del Consiglio ha iniziato anche a raccogliere indicazioni ed elaborare proposte strutturali e contenutistiche per nuovi Orientamenti pastorali.

Il Consiglio permanente ha effettuato anche alcune nomine. Tra queste padre Roberto Del Riccio, sj, Assistente ecclesiastico generale dell’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI); Don Luca Albizzi (Diocesi di Fiesole), Assistente ecclesiastico nazionale Formazione Capi dell’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI).