Vita Chiesa

Chiesa: monsignor Maniago ha preso possesso della diocesi di Catanzaro-Squillace

Con la celebrazione della Messa nel Palazzetto dello sport “San Gallo”, alla quale hanno potuto partecipare circa 500 persone, monsignor Claudio Maniago (63 anni il prossimo 8 febbraio) ha preso possesso della sua nuova diocesi di Catanzaro Squillace. Il nuovo arcivescovo, nominato da Papa Francesco nel novembre scorso, è stato accolto con gioia della sua nuova diocesi, accompagnato da una rappresentanza di Castellaneta in provincia di Taranto, la diocesi dove fino a ora era vescovo, e dall’arcivescovo di Firenze, il cardinale Giuseppe Betori, di cui è stato in precedenza vicario generale.

All’inizio dell’omelia il nuovo arcivescovo, originario di Firenze, ha voluto ringraziare i vescovi presenti, tra i quali il cardinale Betori, “arcivescovo della mia Firenze, dove sono nato, sono stato generato alla fede”,  l’arcivescovo di Napoli monsignor Domenico Battaglia, “che qui è di casa”, ha detto ricordando che Battaglia è nato proprio in provincia di Catanzaro. “Cammineremo insieme tutti insieme, con umiltà e con umiltà incontreremo il prossimo” ha detto Maniago. “Cristo deve essere al centro della nostra vita”, ha proseguito citando più volte Papa Francesco. “Metto la mia persona, le mie forze, a servizio della Chiesa di Catanzaro-Squillace e lo faccio insieme a voi”, ha aggiunto.

“Sono qui con umiltà e gioia, insieme alla consapevolezza della situazione che caratterizza la Diocesi di Catanzaro. Situazione dalla quale adesso sta uscendo, trovando una pagina nuova della sua storia, fatta di sofferenze e sconfitte ma anche di gioia e bellezza. Ora bisogna andare avanti e riprendere il tanto bene che qui sicuramente c’è. Anche perchè la Diocesi di Catanzaro se lo merita”, ha detto mons. Maniago nel giorno del suo insediamento incontrando le autorità civili e militari prima della Messa. Fin da subito il nuovo arcivescovo ha voluto ribadire che da oggi questo territorio ha un cittadino in più “interessato alle sorti di questo comprensorio”, attento anche ai temi della legalità e della giustizia “Su questo non ci possono essere sconti. La Chiesa deve fare la sua parte, ma non può sostituirsi certo ad altre istituzioni. Il nostro compito è di alimentare nel cuore delle persone lo spirito del Vangelo, che non può che essere spirito di legalità. Chi sceglie il Vangelo non può fare scelte alternative”. Il nuovo arcivescovo ha spiegato che spera di incontrare il Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, “che conosco per fama e per il servizio che sta svolgendo per questo territorio”. “La situazione di fatica e di crisi che sta vivendo il nostro Paese non può non avere ripercussioni anche in questa terra, sottoponendo la nostra gente e in particolare i nostri giovani e le nostre famiglie a prove e sofferenze, che troppo spesso non vengono premiate rendendo vane e infruttuose tante splendide potenzialità”, ha concluso.