Vita Chiesa

Concilio Pan-Ortodosso: Kirill, parlare con un cuore solo al mondo

Ad accelerare i tempi e il processo di preparazione del Concilio pan-ortodosso entro il 2016 sono stati i primati delle Chiese ortodosse autocefale, che si sono ritrovati in «sinassi» al Fanar (Istanbul) dal 6 al 9 marzo, su invito e sotto la presidenza del patriarca Bartolomeo. Sarà Bartolomeo, infatti, a convocare e presiedere il Santo Sinodo pan-ortodosso. «I lavori della ‘sinassi’ – si legge oggi in un comunicato tradotto dalla Chiesa ortodossa italiana legata al Patriarcato ecumenico – sono stati portati a termine in un clima assai fraterno; durante di essa sono stati discussi temi afferenti alla vita della Chiesa ortodossa nel mondo contemporaneo, in particolar modo nelle regioni dove l’ortodossia e il cristianesimo in genere affrontano seri problemi e difficoltà; è stata espressa la solidarietà e il profondo interesse dell’intera Chiesa ortodossa per i nostri fratelli che lì soffrono».

In modo particolare, la «sinassi» si è interessata della situazione in Medio Oriente e in Ucraina, come anche della continua incertezza sulla sorte dei vescovi di Aleppo, Paolo e Yuhanna Ibrahim, rapiti lo scorso anno. I primati hanno anche discusso del Santo e Grande Sinodo della Chiesa ortodossa ed hanno determinato le modalità di rappresentanza e partecipazione delle Chiese ortodosse autocefale al Sinodo, come anche del modo di prendere le decisioni in esso. È il patriarca Kirill a specificare meglio la questione: «Le decisioni al Concilio saranno prese per consenso, cioè per comune accordo». Ogni Chiesa poi avrà a disposizione un solo voto: «Ciò significa che ogni Chiesa non potrà presentare due opinioni differenti, che la posizione della Chiesa locale dovrà essere formulata in modo tale da esprimere l’opinione di tutto il suo episcopato, il suo clero e il suo popolo. Questo è estremamente importante affinché non ci sia conflitto». Alla «sinassi» i primati hanno anche deciso che ogni Chiesa sarà rappresentata da 24 vescovi e se alcune Chiese non hanno una tale quantità di gerarchi, saranno presenti nella totalità dei loro vescovi. «Se il Signore lo benedice, nel 2016, le Chiese ortodosse s’incontreranno – conclude Kirill – per dire, con una sola bocca e un solo cuore tutto quello che oggi pensano sulla propria vita e attività, sul loro modo di affrontare i problemi più importanti»