Vita Chiesa

Cristiani perseguitati: Acs, il 24 febbraio si coloreranno di rosso il Colosseo e due chiese a Mosul e Aleppo

Dopo la Fontana di Trevi illuminata di rosso il 29 aprile 2016, Acs torna a proporre nella Capitale questa «sobria provocazione», come l’ha definita il direttore di Acs-Italia, Alessandro Monteduro, durante la conferenza stampa di presentazione dell’appuntamento. L’evento principale si terrà a Roma, in largo Gaetana Agnesi, a partire dalle 18. Hanno confermato la loro presenza il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, mons. Nunzio Galantino, e il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani. Porteranno la loro testimonianza Ashiq Masih e Eisham Ashiq, rispettivamente marito e figlia di Asia Bibi, la donna pachistana cattolica in carcere da oltre 3mila giorni e condannata a morte per presunta blasfemia. Ci sarà anche Rebecca Bitrus, rapita e violentata da terroristi di Boko Haram.

«Il velo dell’indifferenza dev’essere squarciato» per «salvare, in più di un caso, vite umane». «Se verso Asia Bisi non è stata eseguita la condanna a morte è perché nei suoi confronti c’è stato un minimo di attenzione. Per questo ci vuole un’attenzione più ampia per le tante Asia Bibi che sono sparse in luoghi di persecuzione», ha affermato il presidente di Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) Italia, Alfredo Mantovano, nel corso della presentazione dell’evento promosso da Acs per il 24 febbraio. Mantovano ha ricordato come «il Colosseo è il luogo simbolo del martirio» in cui si sono vissute «pagine di storie che non si cancellano così come non si cancella quello che diceva Giovanni Paolo II quando esortava a non perdere di vista i nuovi Colossei sparsi nel mondo secondo quella geografia delle persecuzioni». Il presidente ha ricordato anche come «Papa Francesco con assiduità dedichi interventi per ricordare che l’area della persecuzione è molto più ampia e consistente e coinvolge molte più persone rispetto all’epoca dell’impero romano».

Secondo Mantovano, per le persecuzioni, «ci troviamo di fronte all’abbandono di intere fette di popolazione in larga parte del mondo, con un impoverimento non solo religioso e della confessione praticata ma delle stesse Nazioni che ospitano minoranze cristiane che sono il sale che dà sapore e animano il contesto sociale in cui sono inserite». Per questo l’evento del 24 febbraio è un invito a «cogliere la verità della persecuzione dei cristiani per difendere la libertà di tutti».

L’iniziativa di colorare di rosso il Colosseo, come avvenuto in passato per la Fontana di Trevi e altri monumenti nel mondo, è stata definita «una sobria provocazione» dal direttore di Acs-Italia, Alessandro Monteduro. Un modo – ha aggiunto – «per richiamare l’attenzione della comunità internazionale sulla violazione della libertà religiosa di tutte le minoranze e, in particolar modo, della comunità cristiana che è la minoranza religiosa maggiormente oppressa, discriminata e perseguitata». Monteduro, in relazione alle elezioni del 4 marzo, ha lanciato un «appello alle larghe intese sul tema della difesa della libertà religiosa, qualunque sia l’esito elettorale».