Vita Chiesa

DIOCESI DI FIRENZE, SACERDOTE CONDANNATO DA CONGREGAZIONE DELLA FEDE PER MOLESTIE SESSUALI

Una residenza obbligata, per otto anni, in regime di vigilanza, in una struttura fuori dalla diocesi «per un percorso di recupero spirituale e terapeutico», durante il quale sarà escluso da ogni attività pastorale. È questa la sentenza che la Congregazione per la Dottrina delle Fede ha stabilito nei confronti di don Roberto Berti, riconoscendolo colpevole «di molestie sessuali e psicologiche su minori». Una sentenza che ha suscitato sentimenti dolorosi e contrastanti a San Mauro a Signa e alla Ginestra Fiorentina, i due paesi in cui don Berti è stato parroco, rispettivamente dagli anni Novanta al 2001 e dal 2001 al 2008. Per avvisare la comunità della Ginestra (dove è avvenuto il caso a cui si riferisce la sentenza) l’Arcivescovo Giuseppe Betori ha inviato una lettera all’attuale parroco, don James Savarirajan, che domenica scorsa ha provveduto ad affiggerla alla bacheca della chiesa. «Nel ripensare con dolore e amarezza alle grandi sofferenze che questa triste vicenda ha causato –scrive monsignor Betori – l’Arcidiocesi ribadisce la sua vicinanza a quanti ne hanno subite le penose conseguenze e rinnova l’impegno affinché simili funesti episodi non accadano mai più, mentre accompagna con la preghiera il percorso di rigenerazione umana e spirituale di don Roberto, chiedendo a tutti sensibilità, vicinanza a quanti hanno sofferto e soffrono, cristiano perdono e preghiera per tutti. Chiedo al Signore che la comunità possa, anche in questa pesante vicenda, vedere rafforzata la propria fede e la comunione ecclesiale». Quella che si denota, quindi, è una vicinanza alle famiglie coinvolte nella vicenda ma anche al sacerdote atteso ora da una prova comunque dura da superare. Quel che resta, oltre alle parole del vescovo, è un grande senso di amarezza di fronte a un caso, se vogliamo, ormai datato e che è improvvisamente riesploso nell’estate del 2008. (Francesco Montella)