Vita Chiesa

DIOCESI DI PRATO, AL VIA ITER PER CAUSA DI BEATIFICAZIONE DI DON DIDACO BESSI

La diocesi di Prato ha avviato le procedure per introdurre la causa di beatificazione di don Didaco Bessi. Pubblichiamo il testo dell’editto del vescovo Gastone Simoni.

Il 25 maggio 1919, moriva santamente a Iolo (PO) il Servo di Dio Didaco Bessi, sacerdote diocesano, parroco, fondatore delle Domenicane di Santa Maria del Rosario, ancora oggi tanto benemerite in Diocesi, in Italia, India, Polonia, Ecuador, Romania, Filippine.

Uomo di Dio, visse una intensa vita di preghiera, austero con se stesso, pastore zelante ed infaticabile, formatore e padre spirituale, promotore di tante opere a beneficio del popolo di Dio a lui affidato, si contraddistinse per una carità senza limiti. L’amore all’Eucarestia, a Maria Santissima, alla predicazione del Vangelo (il Servo di Dio era terziario domenicano), donato tutto agli altri nella povertà estrema, nell’umiltà e nella dolcezza evangelica, segnarono profondamente la vita del popolo a lui affidato. Nel Servo di Dio Didaco Bessi, la gente della nostra Chiesa, riconosce il discepolo di Cristo che vuol vivere la propria esistenza sacerdotale ad immagine del Buon Pastore e fedele al Vangelo che annuncia. Ed è proprio nella fedeltà alla quotidianità ha saputo rendere straordinario ogni momento della sua vita sacerdotale soprattutto attraverso la preghiera che è stata la fonte della sua serena e fiduciosa apertura all’umanità e della sua accoglienza, sempre pronto alla benedizione con cuore di padre e di pastore.

La sua memoria è ancora viva oggi ed aumenta, col passare degli anni, la sua fama di santità. Per questo, accogliendo la richiesta del Rev.do Fr. Francesco Maria Ricci, O.P., postulatore legittimamente costituito, che in data 5 febbraio 2012 Ci ha chiesto con il Supplex libellus di introdurre la Causa per la Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio, dopo aver ottenuto il consenso della Conferenza Episcopale Toscana, nel portarne a conoscenza la Comunità ecclesiale, invitiamo tutti e singoli i fedeli a comunicarci direttamente o a far pervenire alla Curia Vescovile (Piazza Duomo 48 – 59100 Prato) tutte quelle notizie, dalle quali si possano in qualche modo arguire elementi favorevoli o contrari alla fama di santità del detto Servo di Dio.

Dovendosi, inoltre, raccogliere, a norma delle disposizioni legali, tutti gli scritti a lui attribuiti, ordiniamo, col presente EDITTO, a quanti ne fossero in possesso, di rimettere con debita sollecitudine alla medesima Curia Vescovile qualsiasi scritto, che abbia come autore il Servo di Dio, qualora non sia già stato consegnato alla Postulazione della Causa. Ricordiamo che col nome di scritti non s’intendono soltanto le opere stampate, che peraltro sono già state raccolte, ma anche i manoscritti, i diari, le lettere ed ogni altra scrittura privata del Servo di Dio. Coloro, che gradissero conservarne gli originali, potranno presentarne copia debitamente autenticata.

Stabiliamo, infine, che il presente EDITTO rimanga affisso per la durata di tre mesi alle porte della Curia Vescovile di Prato nonché della Curia Vescovile di Pistoia, e di tutte le Chiese delle nostra Diocesi e che sia pubblicato sul «Nuovo Bollettino Diocesano» e «Toscana Oggi».

Dato in Prato, dal Palazzo Vescovile, il 25 maggio 2012.

+ Gastone Simoni

Vescovo di Prato