Vita Chiesa

«DOPPIO» ANGELUS: IL PAPA AL GEMELLI E MONS. SANDRI IN PIAZZA SAN PIETRO

Un Angelus “sdoppiato” – o forse intrecciato – quello di oggi, celebrato in contemporanea al policlinico Gemelli e in piazza san Pietro. Giovanni Paolo II, dall’ospedale, ha seguito la preghiera, diffusa anche nel piazzale del Gemelli, seduto in poltrona e in contatto televisivo. Con lui i suoi segretari e alcuni membri del personale medico dell’ospedale.

In piazza san Pietro, mentre gli schermi della piazza mostravano il papa in preghiera, mons. Leonardo Sandri, sostituto della Segreteria di Stato, ha letto il testo del Papa e impartito la benedizione. Subito dopo, il Papa, dalla sua finestra, ha benedetto e salutato i fedeli nel piazzale dell’ospedale. Dal 22 febbraio il papa è di nuovo ricoverato al policlinico per complicazioni respiratorie, subendo anche un’operazione di tracheotomia. Da allora il Gemelli è divenuto una specie di “sede staccata” del Vaticano. Cardinali e vescovi fanno la spola per continuare col pontefice il lavoro di curia, mentre i pellegrini che giungono a Roma da tutto il mondo, hanno aggiunto una meta in più: si fermano nel piazzale, intonano canti e preghiere, fanno veglie notturne per la salute del pontefice. Secondo indiscrezioni, il papa dovrebbe tornare in Vaticano martedì 8 marzo.

Ecco il testo delle parole del papa prima della recita della preghiera mariana:

“Carissimi Fratelli e Sorelle!Anche oggi desidero anzitutto rinnovare l’espressione della mia gratitudine per i tanti segni di affetto che mi giungono. Penso, in particolare, ai numerosi Cardinali, Vescovi, sacerdoti e gruppi di fedeli, agli Ambasciatori e alle Delegazioni ecumeniche che sono venuti in questi giorni al Policlinico “Gemelli”.Desidero manifestare speciale riconoscenza per la vicinanza dei credenti di altre religioni, segnatamente ebrei e musulmani. Alcuni di essi hanno voluto venire a pregare qui all’ospedale. E’ questo per me un segno confortante, di cui rendo grazie a Dio.Continuiamo insieme la preparazione alla Pasqua, offrendo a Dio anche la sofferenza, per il bene dell’umanità e per la nostra purificazione. Nell’odierna pagina evangelica Cristo, guarendo il cieco nato, si presenta come “la luce del mondo” (Gv 9,5). Egli è venuto per aprire gli occhi dell’uomo alla luce della fede. Sì, carissimi, la fede è luce che guida nel cammino della vita, è fiamma che conforta nei momenti difficili.Quando nasce un bambino si dice che “viene alla luce”. Per i credenti, nati alla vita soprannaturale con il Battesimo, la Quaresima è tempo favorevole per “venire alla luce”, cioè per rinascere dallo Spirito, rinnovando la grazia e l’impegno battesimali. Ci aiuti Maria Santissima ad ottenere da Cristo il dono di una fede sempre più chiara e più forte, perché possiamo essere coerenti e coraggiosi testimoni del suo Vangelo”.(Asianews)