Vita Chiesa

Delegazione Patriarcato Mosca da Papa Francesco: Hilarion, «non sottovalutare il ruolo pacificatore e umanitario delle Chiese»

Il Metropolita è stato ricevuto dal Santo Padre insieme ad una delegazione della Chiesa ortodossa russa alle 9, nella saletta in Vaticano, adiacente all’aula Paolo VI, prima dell’udienza del mercoledì. Si conclude oggi un «incontro di lavoro e di fraternità» che si è svolto dal 28, presso la Conferenza episcopale italiana, nell’ambito di un dialogo tra la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa cattolica in Italia, avviato un anno fa che ha messo al centro «il grande patrimonio della cultura cristiana creato dai popoli della Russia e dell’Italia, sotto la guida pastorale della Chiesa».

«Il campo della cultura – ha sottolineato Hilarion – con la sua lingua universale, gode di un’enorme potenzialità per la comune testimonianza delle Chiese sui valori universali di pace, d’amore, di misericordia e di perdono che trovano la loro espressione più alta nell’annuncio evangelico». Hilarion ha ricordato che, nella Dichiarazione comune firmata da Papa Francesco e dal Patriarca Kirill a L’Avana, è stata messa in rilievo la comune tradizione spirituale delle Chiese d’Oriente e d’Occidente ed ha evocato l’accordo raggiunto proprio in quell’occasione per la traslazione temporanea in Russia di una parte delle reliquie di san Nicola custodite a Bari. Ed è a questo punto che Hilarion ha annunciato al Santo Padre l’arrivo a Roma in autunno di una delle reliquie più importanti della Chiesa ortodossa russa, l’icona del Crocifisso, dipinta da Dionisij, un allievo di sant’Andrej Rublev. «Lascerà la Russia per la prima volta per essere presentata a migliaia dei pellegrini della Città Eterna», ha detto Hilarion aggiungendo anche che nelle Sale del Braccio di Carlo Magno, in piazza San Pietro, saranno esposte venti icone provenienti dalla collezione della Galleria Tretjakov. «I pellegrinaggi alle reliquie, custodite e venerate sia dalla Chiesa cattolica che da quella ortodossa – ha quindi concluso il metropolita russo – permettono di conoscere le tradizioni, la storia e il patrimonio artistico della Chiesa e del popolo di uno o dell’altro Paese. Questo non può non favorire la comprensione reciproca, il dialogo fra ortodossi e cattolici e la pace internazionale e interreligiosa».

«Siamo convinti che in un mondo che ci vorrebbe divisi, i cristiani possono essere segno di unità e artigiani di pace, pur nella loro diversità. Ci incoraggi Padre Santo in questo impegno», ha detto il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, presentando questa mattina a Papa Francesco la delegazione della Chiesa ortodossa russa, guidata dal Metropolita Hilarion. «In questi giorni – ha detto il cardinale – ci siamo soffermati a riflettere sul tema del pellegrinaggio visto nel suo valore religioso e culturale. Grazie, Santità, per averci voluto incontrare. Vorremmo ribadire davanti a Lei il desiderio di continuare questi incontri come ci ha esortato a fare con tanta benevolenza Sua Santità il Patriarca Kirill a Mosca lo scorso anno, per arricchire la nostra mutua conoscenza».

Al termine dell’udienza, il cardinale ha detto al Sir: «Il Santo Padre ha insistito molto sul camminare insieme e anche che non ci sia concorrenza. Chi fa bene una cosa, continui a farla e il bene è per la lode di Dio». «Il mondo è diviso e chiama i cristiani», ha aggiunto il cardinale: «È come un deserto assetato di acqua: poter portare questa acqua nello Spirito dell’amore, dell’unità tra noi e della concordia è la più grande testimonianza che possiamo dare così come è la più grande risposta che i cristiani possono dare alla preghiera di Gesù ‘ut unum sint’». Il cardinale ha quindi ricordato «l’ecumenismo del sangue. Quando ti uccidono per odio a Cristo e alla fede cristiana – ha detto -, non ti domandano se sei cattolico o se sei protestante, luterano, ortodosso o copto. Sei di Cristo».