Vita Chiesa

ECUMENISMO: DIALOGO CATTOLICO-ORTODOSSO, A CIPRO SU VESCOVO DI ROMA

Torna ad incontrarsi a Cipro dal 16 al 23 ottobre la Commissione Mista Internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa nel suo insieme. Il tema della sessione plenaria sarà la continuazione di quello concluso a Ravenna nel 2007 e un suo approfondimento: “Il ruolo del vescovo di Roma nella comunione della Chiesa nel primo millennio”. La Commissione mista è composta da 60 membri: 30 ortodossi e 30 cattolici ed è moderata da due co-presidenti: il card. Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, e S.Em. il Metropolita di Pergamo, Ioannis (Patriarcato Ecumenico). La Commissione ha anche due co-segretari: sono mons. Eleuterio Fortino e S.Em. il metropolita di Sassima, Gennadios. All’ultima sessione plenaria della Commissione mista di dialogo a Ravenna nel 2007, la delegazione ortodossa russa lasciò i lavori per la presenza al tavolo del dialogo della Chiesa di Estonia, invitata dal Patriarcato Ecumenico. Questa Chiesa è stata dichiarata autonoma da Costantinopoli, ma non è riconosciuta come tale dal Patriarcato di Mosca. Tra le novità dell’incontro di Cipro – fa sapere al Sir mons. Eleuterio Fortino – c’è la presenza dei membri russi della Commissione Mista: “Vi è stata – spiega mons. Fortino – una chiarificazione e un accordo fra Costantinopoli e Mosca e con le altre Chiese ortodosse”.“La completezza formale della rappresentanza delle Chiese ortodosse – aggiunge mons. Fortino – è essenziale per la riuscita del dialogo. Questo dialogo infatti, per la prima volta nella storia, dalla divisione in poi avviene fra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa nel suo insieme. Talvolta questa complessità rende il dialogo e il suo progresso più lento, ma il suo scopo giustifica la necessità di una chiarificazione e di un consenso che comprenda tutti”. Mons. Fortino prosegue: “Le più intense relazioni fraterne fra le Chiese sono indispensabili per il progresso vero del dialogo. Nel passato si è giustamente molto parlato del dialogo della carità come presupposto del dialogo teologico. Il dialogo della carità da una parte fa vedere di fronte un fratello anche questi ispirato dalla fede e attento alla propria coscienza e dall’altro libera le questioni dottrinali da appesantimenti eterogenei alla fede. Un simile atteggiamento è particolarmente necessario nel lavoro che la Commissione svolgerà a Cipro dove prenderà in esame il ruolo del vescovo di Roma nella vita della Chiesa nel primo millennio. In questo tema vi si trovano depositati giudizi e pregiudizi storici che vanno esaminati con rigore e serenità. E con apertura all’avvenire. Sarebbe vano cercare la soluzione piena nel passato”.Sir