Vita Chiesa

FRANCESCANI: ASSISI, SI CONCLUDE DOMANI IL CAPITOLO INTERNAZIONALE DELLE STUOIE

Sono circa 2000 i frati provenienti da 65 nazioni riuniti ad Assisi, dal 15 al 18 aprile, per il capitolo internazionale delle stuoie. In memoria della prima assemblea dei fedeli di San Francesco del 1221, che vide 5000 frati radunati alla Porziuncola e costretti a dormire sulle stuoie per la mancanza di letti, l’appuntamento di Assisi ricorda gli 800 anni dall’approvazione, da parte di Innocenzo III, della “Regola di San Francesco”. I delegati – 1300 dall’Italia, 345 dall’Europa, 80 dal nord America, 35 dal centro e 45 dal sud America, 15 dal Medio Oriente, 26 dall’Asia e 40 dall’Africa – rappresentano le quattro famiglie dell’Ordine: Frati Minori, Frati Minori Conventuali, Frati Minori Cappuccini e Terzo Ordine Regolare. Nella mattinata di ieri, il capitolo ha discusso sul tema della testimonianza con gli interventi di tre francescani che hanno ricoperto l’incarico di ministro generale. Padre Giacomo Bini ha ricordato che “é tempo di risvegliare una nuova coscienza missionaria ancorata in una fede più vissuta ed una vocazione evangelica più autentica, più appassionata” perché “più i valori sono chiari e forti più si creano e si inventano nuove forme di evangelizzazione e di incontro con gli uomini e le donne del nostro tempo”. Parlando di sottomissione e fedeltà alla Chiesa, padre Agostino Gardin ha invece sottolineato che “probabilmente vi è ancora qualcosa da riscoprire e di cui riappropriarci nella nostra ricerca di come essere francescani oggi, proprio in relazione alla minorità” dal momento che soprattutto oggi “ho l’impressione che uno stile mite, non arrogante, discreto, paziente, capace di ascolto e di riflessione, propositivo, privo di facili giudizi, remissivo farebbe bene non solo alla vita interna delle nostre comunità ma alla stessa Chiesa e al suo porsi nel mondo e di fronte al mondo”. Dal canto suo mons. John Corriveau, vescovo di Nelson in Canada, ha aggiunto che “il mondo secolarizzato nel quale noi viviamo crede che la propria tecnologia contenga in sé tutto ciò che è necessario per il progresso e la liberazione dell’umanità” ma “la tecnologia fallisce di fronte all’avarizia e alla prepotenza dell’uomo”. Prevista domani mattina l’udienza con Benedetto XVI nel cortile del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo mentre, nel pomeriggio, una delegazione di 25 responsabili mondiali dei diversi ordini francescani sarà ricevuta dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.Sir