Vita Chiesa

FUCI, CONCLUSE LE SETTIMANE TEOILOGICHE A CAMALDOLI

Si sono concluse lo scorso sabato le Settimane Teologiche della FUCI, un appuntamento che da oltre settant’anni richiama i giovani della Federazione Universitaria Cattolica Italiana nel monastero benedettino di Camaldoli, nell’aretino, per un’esperienza di ricerca, approfondimento, preghiera e amicizia. Anche quest’anno – per ognuna delle due Settimane – una settantina di universitari provenienti da tutta Italia si sono ritrovati nelle colline del Casentino perpetuando una tradizione iniziata da Giovanni Battista Montini negli anni Trenta.Nella Prima Settimana Teologica, svoltasi dal 26 luglio al 1° agosto, gli universitari saliti a Camaldoli hanno approfondito il tema “Atti degli Apostoli. Cittadini del mondo, cittadini del regno”. La riflessione è stata guidata dal biblista padre Paolo Bizzeti s.j. e da Franco Riva, docente di Etica sociale all’Università Cattolica di Milano. Partendo dal testo degli Atti degli Apostoli si è discusso sulla duplice cittadinanza dei cristiani. «In questa settimana ci siamo voluti chiedere – si legge nella relazione introduttiva a cura della Presidenza Nazionale FUCI – come poter testimoniare che il mondo e la storia sono per il cristiano non semplici contenitori della sua vita, che pur proviene da altra sede e ad altro è destinata, ma luoghi di santificazione, perché solo in essi e attraverso essi egli raggiunge la sua vera patria. Ci siamo poi impegnati a riflettere e a confrontarci su come è possibile far sì che la partecipazione possa ritornare ad essere tempo condiviso ed impegno meditato, e non mero e veloce assenso nei confronti di un’operatività democratica. La “differenza cristiana” appare dove il messaggio del Vangelo si oppone alla necessitas imposta da qualsiasi potere mondano. Il cristiano oggi è certamente chiamato ad una sfida culturale: si tratta di lavorare per diffondere la cultura della legalità, la tutela dei più deboli, il rispetto per la persona, una visione dell’economia e del mercato finanziario in cui l’avidità e il desiderio illimitato di lucro non siano più gli aghi della bussola».La Seconda Settimana Teologica, svoltasi dal 2 all’8 agosto ha visto quale tema “La questione antropologica e le sfide della bioetica”. «Le sfide della bioetica sono oggi tra i principali terreni di scontro fra il pensiero cosiddetto laico e quello religioso – si legge nella relazione introduttiva a cura della Presidenza Nazionale FUCI – il principio fondamentale della dignità della persona umana pare, pur con notevoli sfumature, comune al pensiero religioso come a quello non religioso, ma non per entrambi l’affermazione di questa dignità presuppone una considerazione coincidente del valore della vita umana. La persona è quindi il centro del dibattito. Non l’individuo, ma la persona che se ne distingue per la strutturale ineludibile capacità di relazione con il mondo».A guidare la riflessione degli universitari sono intervenuti mons. Nunzio Galantino, responsabile del Servizio nazionale della CEI per gli studi superiori di teologia e di scienze religiose e docente alla sezione San Luigi della Fa­coltà teologica dell’Italia meri­dionale, e mons. Cataldo Zuccaro, rettore della Pontificia Università Urbaniana e assi­stente nazionale del Movimento ecclesiale di impegno culturale (Meic). «Durante questa Settimana – affermano Sara Martini ed Emanuele Bordello, Presidenti Nazionali della FUCI – grazie alla competenza e chiarezza dei relatori, abbiamo acquisito gli strumenti per provare a districarsi nell’ambito bioetico, dove spesso slogan e pregiudizi impediscono di avere un approccio corretto con una materia più che mai complessa». Ai giovani mons. Galantino ha proposto come modello la figura di Giobbe, il quale non esita a porsi delle domande sulla realtà che lo circonda. Seguendo l’invito di mons. Zuccaro poi anche i cattolici sono chiamati ad intervenire nel dibattito bioetico, senza complessi di inferiorità e con un linguaggio che testimoni la speranza della quale i cristiani sono portatori.Le due Settimane sono state inoltre scandite dai ritmi della liturgia delle ore che i giovani hanno celebrato insieme alla comunità monastica, un momento propizio per rinsaldare quel legame e quell’amicizia che vi è tra la FUCI e i Camaldolesi, in un clima di reciproco scambio.Durante le due Settimane sono intervenuti, nella giornata di lunedì 27 luglio, mons. Domenico Sigalini, Assistente Ecclesiastico dell’Azione Cattolica, il quale ha presieduto la celebrazione eucaristica, e giovedì 6 agosto mons. Gualtiero Bassetti, arcivescovo eletto di Perugia-Città della Pieve, che ha portato il suo saluto ai giovani della FUCI prima di accomiatarsi dalla diocesi aretina. Inoltre ha fatto visita ai partecipanti la teologa Serena Noceti, la quale ha portato il saluto a nome dell’Associazione Teologica Italiana, che da quest’anno collaborava con la FUCI all’organizzazione delle Settimane.Il prossimo appuntamento nazionale della FUCI sarà la Scuola di Formazione che si svolgerà dal 29 ottobre al 1° novembre p.v. a Trento dal titolo “Cerando un fondamento per la ricostruzione. Sulle orme di De Gasperi”. «Come tradizione, la Scuola di Formazione vuole essere per la Federazione un momento la cui caratteristica principale è quella di proporre alla riflessione la testimonianza di una personalità di spicco, che abbia segnato la vita civile, politica ed ecclesiale del nostro Paese, contestualizzata nell’epoca storica in cui ha agito, avendo premura di attualizzarne il messaggio in base alle urgenze dell’oggi – affermano Martini e Bordello – in passato è stato per Dossetti, don Sturzo e Lazzati. Quest’anno vorremmo prendere in considerazione la figura dello statista trentino ed in particolare il suo contributo alla ricostruzione morale e materiale della nazione che usciva dilaniata dal regime e dalla guerra».Nel prossimo mese di aprile, infine, la FUCI celebrerà a Piacenza il proprio 60° Congresso Nazionale sul tema “In tempo di crisi, quale economia a servizio dell’uomo?”, un momento nel quale la Federazione rifletterà sulle cause dell’odierna situazione e quale deve essere il contributo che l’Università può dare nell’interpretazione delle crescenti sfide in materia economica. (cs)