Vita Chiesa

Fuci, mons. Crociata: «Essere testimoni del dono di sé»

Il presule ha quindi offerto alcune sottolineature. Innanzitutto «l’Eucaristia si presenta con una carica di profezia che abbiamo la responsabilità di non rimuovere o occultare. In una cultura dei diritti esasperata fino al limite della perdita del rapporto con il principio di realtà, che arriva a rivendicare, per esempio, un diritto alla felicità senza oneri e senza condizioni, il nostro sacramento per eccellenza ripropone umilmente la verità che il segreto della riuscita di una vita e della sua possibile felicità è il dono di sé, l’apertura all’altro, l’accoglienza reciproca, la fraternità».

«L’Eucaristia – ha aggiunto – ci dice che Gesù è sapienza eterna non solo in quanto insegna, ma anche in quanto nutre, come maestro e come pane di vita. A cultori credenti della formazione intellettuale essa ricorda che un’intellettualità dissociata dall’esistenza è vuota, come del resto un’esistenza privata della luce dell’intelligenza è cieca». Nel sacramento del pane appare chiaro che «non ci si può illudere di dominare la realtà – sia essa la propria vita o l’insieme di dinamiche sociali in cui siamo inseriti – senza rettitudine morale e orientamento dello spirito al senso di Dio e del suo Cristo». Infine, «bisognerebbe raccogliere le implicazioni di tutto ciò nell’ambito della responsabilità educativa e formativa che avete nei riguardi di voi stessi – non dimenticate di essere innanzitutto ancora giovani in formazione – e della responsabilità testimoniale di cui vi siete fatti carico nei confronti dei vostri coetanei, e del mondo universitario in genere».

Monsignor Crociata ha concluso: «Sento di dovervi questo appello a nutrirvi del Corpo e del Sangue del Signore e a diventare sempre di più testimoni gli uni per gli altri del dono di sé e della gioia che scaturisce dal sacrificio della propria vita. Molti attendono ciò che voi possedete; non sia negato loro l’incontro, attraverso di voi, con il pane della vita e con il vino della vera gioia».