Vita Chiesa

Giornata di preghiera per cristiani perseguitati. Mons. Galantino: Silenzio assordante in Occidente

Diocesi, associazioni, movimenti e altre realtà ecclesiali hanno risposto all’appello, così da dar vita a una catena di preghiera in tutto il Paese. La visita che Papa Francesco sta compiendo in Corea del Sud “è un’occasione preziosa – sottolineano i vescovi – per accostare la realtà di quella Chiesa: una Chiesa giovane, la cui vicenda storica è stata attraversata da una grave persecuzione, durata quasi un secolo, nella quale circa 10.000 fedeli subirono il martirio”. E di martiri, purtroppo, si parla ancora oggi, tanto da spingere Papa Francesco ad affermare che “ci sono più cristiani perseguitati oggi che nei primi secoli”. “Se la mancanza di libertà religiosa – fondativa delle altre libertà umane – impoverisce vaste aree del mondo, un autentico Calvario – ricordano i presuli – accomuna i battezzati in Paesi come Iraq e Nigeria, dove sono marchiati per la loro fede e fatti oggetto di attacchi continui da parte di gruppi terroristici; scacciati dalle loro case ed esposti a minacce, vessazioni e violenze, conoscono l’umiliazione gratuita dell’emarginazione e dell’esilio fino all’uccisione”. Da qui l’appello alla preghiera “quale segno concreto di partecipazione con quanti sono provati dalla dura repressione”.

Il segretario generale della Cei rimarca come “la nostra Europa, attenta a distribuire con solerzia ‘raccomandazioni’ dal valore talvolta inutile se non proprio discutibile”, rimanga invece “‘distratta e indifferente, cieca e muta’, rispetto a una tragedia umanitaria nella quale i cristiani pagano il pregiudizio che li confonde in modo indiscriminato con il modello di sviluppo occidentale: lo stesso che ha depredato il Sud del mondo e che oggi pretenderebbe di chiudersi a fortezza”. Galantino denuncia un doppio “paradosso”, per il quale “i cristiani non soltanto sono privati del diritto di cittadinanza in terre che da millenni conoscono la loro presenza, ma vengono esclusi da società alle quali storicamente hanno assicurato un contributo unico e originale di cultura, di competenze e di civiltà”. Per questo la presidenza della Cei ha “invitato tutte le comunità ecclesiali a vivere l’Assunta di quest’anno come una giornata di particolare vicinanza al dramma insostenibile sofferto da centinaia di migliaia di cristiani nel mondo intero”. 

“Ci vuole – chiede Galantino – una festa dell’Assunta un po’ diversa! Spinti da Maria che ‘si reca in fretta’ da sua cugina Elisabetta, siamo provocati a non voltarci dall’altra parte, negando a chi soffre ogni forma di vicinanza”. A partire “dalla disponibilità a informarsi”: a tal riguardo “le fonti non mancano e tra queste spicca certamente ‘Avvenire’, che sulla situazione di chi è privato della libertà religiosa non smette di offrire notizie e approfondimenti di qualità”. “Una seconda forma di coinvolgimento – prosegue – va nella direzione di sostenere l’impegno della Caritas, presente con la sua rete di relazioni e di progetti nelle diverse emergenze del pianeta. Infine, c’è la vicinanza della preghiera”, “esperienza che soggiace alla giornata odierna e che ci pone in stretta comunione con Papa Francesco, partecipe a Seoul della VI Giornata della gioventù asiatica”.