Vita Chiesa

Il Comune di Segni ha ricordato il domenicano Reginaldo Santilli

La manifestazione, dal titolo P. Reginaldo Santilli o.p.: religioso, filosofo e giornalista, maestro di intere generazioni si è svolta all’interno del Progetto «Chella cattiva i maledetta sorte»: memoria e storia della II Guerra Mondiale dei Monti Lepini e dei suoi cittadini a cura della Rete di Comuni Segni-Cori.

Reginaldo (Guido) Santilli era nato nel 1908 a Segni e venne battezzato nella Parrocchia di Santo Stefano il cui Patrono è San Vincenzo Ferrer: a seguito di un triduo di preparazione dei Padri domenicani per la festa del Santo valenzano, decise di entrare nell’Ordine dei Domenicani. Ricevuta la tonsura e gli Ordini Minori nel 1929, venne ordinato Diacono nel 1930 e Sacerdote nel 1931: dal 1939 al 1942 fu Priore di Santa Maria Novella di Firenze, Convento in cui fu incardinato fino alla sua morte, avvenuta nel 1981 in Val d’Aosta. È sepolto, accanto ai suoi genitori, nel cimitero di Segni: benché lontano dal suo paese natale, vi tornava sovente in visita e riceveva di buon grado, quando poteva, i suoi concittadini segnini che si trovavano in visita o di passaggio a Firenze, in particolare i suoi con-parrocchiani di Santo Stefano. Negli anni ’30 e ‘40 del secolo scorso, inoltre, si è distinto (seppure nel più assoluto silenzio e nascondimento) per le sue posizioni anti-razziste sia nella formazione politico-culturale-sociologica dei giovani cattolici fiorentini, per mezzo della rivista Vita Sociale, il Centro Cattolico di Studi Sociali, una Scuola di Giornalismo e le famose Missioni Volanti,sia a Firenze che nelle Diocesi limitrofe.

P. Santilli fin dal 1933 si occupò dello studio del nascente stato hitleriano (e del sistema filosofico-politico che lo motivava) preoccupandosi in particolare del razzismo tedesco: a questo tema dedicò degli articoli della rivista Il Rosario (confluiti nel 1936 in un opuscoletto dal titolo Il Razzismo Tedesco edito a Pistoia) e la sua tesi di laurea del 1939, dal titolo Lo stato hitleriano: Saggio di esposizione sistematico-critica, discussa in segreto in quanto ricercata dalla censura fascista (a seguito anche della promulgazione delle Leggi Razziali del 1938).

Durante la Guerra, nella sua veste di docente di religione di diverse scuole superiori fiorentine, ebbe altri problemi con il governo fascista a causa delle sue posizioni contro il conflitto in atto. Grande collaboratore del Card. Dalla Costa, durante l’occupazione tedesca di Firenze ed il periodo dei Franchi tiratori, fu tra gli animatori del gruppo del CLN toscano rifugiato in San Marco, avendo stretti rapporti con Giorgio La Pira e collaborando nella protezione di partigiani, sbandati, rifugiati e degli innumerevoli profughi dal fronte di Cassino e dallo sfollamento dei Lungarni.

Durante l’occupazione tedesca fondò la rivista Azione Sociale che in seguito venne denominata Vita Sociale, occupandosi sempre della formazione politica, culturale e sociale dei giovani cattolici fiorentini: tra le sue pubblicazioni del dopoguerra segnaliamo Problemi di vita sociale (del 1954), Il potere politico (del 1963) e Studi e ricerche sul razzismo (del 1966).

Gli eventi realizzati a Segni hanno cercato di rendere merito alla figura di P. Santilli, analizzandola sia da un punto di vista storico-filosofico sia da un punto di vista più intimo e personale per mezzo delle testimonianze di fiorentini e segnini che lo hanno conosciuto, come anche tramite l’esecuzione di brevi componimenti musicali o la recita di alcune sue poesie.

Il 19 Settembre, in particolare, si è svolto un Convegno sulla sua figura nella Chiesa di Santo Stefano (vale a dire la sua Chiesa parrocchiale di nascita, dove anche si è tenuto il suo secondo funerale prima della sepoltura nel Cimitero di Segni) che ha visto la partecipazione anche di Carlino ed Angelo Passaleva a nome di tutti i giovani del Centro Cattolico di Studi Sociali che hanno conosciuto e collaborato con P. Santilli: oltre i fratelli Passaleva, sono intervenuti Francesco Del Giudice (Coordinatore del Progetto del Comune di Segni) che ha illustrato la vita e le opere di P. Santilli come anche le vicende relative ai Domenicani di Santa Maria Novella durante l’occupazione tedesca; M. María Aracoeli Beroch, SSVM (Dottoranda in Filosofia presso l’Angelicum di Roma) che ha illustrato degnamente e con semplicità il pensiero anti-razzista di P. Santilli alla luce del Magistero della Chiesa e di San Tommaso d’Aquino; mons. Franco Fagiolo (Parroco della Concattedrale Santa Maria Assunta di Segni) che ha personalmente conosciuto P. Santilli e si è incaricato di eseguire due sue brani musicali nella serata del 17 Settembre, una dolce Ninna Nanna ed una solenne InvocazioneLuigi Sposi che si è prodigato per l’organizzazione del Convegno come anche per far conoscere alla cittadinanza segnina questo suo grande concittadino.

La manifestazione si è conclusa Domenica con un omaggio alla tomba di P. Santilli nel Cimitero di Segni e con la celebrazione di una Messa di suffragio nella Concattedrale Santa Maria Assunta.