Vita Chiesa

Incontro di Bari: «No ad un Medio Oriente senza cristiani». La «lista» dei partecipanti «ecumenici»

Ad elencarle è stato il card. Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, presentando l’iniziativa in Sala Stampa vaticana. Il Medio Oriente, terra delle origini del cristianeismo – ha detto Koch – «è anche una delle regioni del mondo in cui la situazione dei cristiani è più precaria. A causa di guerre e di persecuzioni, molte famiglie abbandonano la loro patria storica alla ricerca di sicurezza e di un futuro migliore. La percentuale dei cristiani nel Medio Oriente è diminuita drasticamente nell’arco di un secolo: mentre rappresentavano il 20% della popolazione del Medio Oriente prima della prima guerra mondiale, ora sono solo il 4%».

«Dall’inizio della crisi – ha detto – la Chiesa cattolica ha instancabilmente chiesto il ripristino della pace, soprattutto attraverso la ricerca di una soluzione politica. Questa chiamata ha preso anche la forma della preghiera e del digiuno». Riguardo al secondo principio, e cioè che non è possibile immaginare un Medio Oriente senza cristiani, il cardinale ha spiegato: «Questo non solo per ragioni religiose, ma anche per ragioni politiche e sociali, perché i cristiani sono un elemento essenziale di equilibrio della regione». Ma ciò implica – ed è il terzo punto sollevato da Koch – «il rispetto per la libertà religiosa e l’uguaglianza davanti alla legge, basato sul principio di cittadinanza a prescindere dall’origine etnica o dalla religione. È stato ripetutamente sottolineato dalla Chiesa cattolica come principio fondamentale per la realizzazione e per il mantenimento di una coesistenza pacifica e fruttuosa tra le varie comunità in Medio Oriente».

Infine, «l’urgente necessità di proseguire il dialogo interreligioso», sul quale Papa Francesco insiste particolarmente nella sua Lettera ai cristiani in Medio Oriente: «Il dialogo interreligioso – ha scritto il Santo Padre – è tanto più necessario quanto più difficile è la situazione. Non c’è un’altra strada».

È stato «un incontro a lungo preparato. Molti patriarchi hanno chiesto di fare questo incontro», ha precisato  il card. Kurt Koch, al giornalista che chiedeva se l’incontro di preghiera per la pace in Siria e Medio Oriente fosse il frutto della telefonata che nel mese di aprile Papa Francesco ha avuto con il Patriarca Kirill di Mosca. «In questo senso – ha quindi aggiunto – questa chiamata telefonica del Patriarca Kirill è un ulteriore momento ma non la causa né la ragione di questo incontro, è un ulteriore motivo. Ma l’idea è stata già a lungo preparata prima di questa chiamata».

All’incontro di presentazione dell’incontro di Bari questa mattina in Sala Stampa vaticana, è stata data la lista dei partecipanti e tra i Capi delle Chiese e delle comunità figura anche il Metropolita Hilarion, in rappresentanza del Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, Kirill. «E’ chiaro – commenta il card. Koch – che la situazione è di grande preoccupazione anche per la Chiesa ortodossa russa. Sono convinto che il primo incontro che ha avuto luogo a L’Avana» tra Papa Francesco e il Patriarca Kirill  «ha avuto come motivo questa preoccupazione. Ma la Chiesa cattolica e tutte le Chiese orientali e tutte le Chiese ortodosse hanno la stessa preoccupazione per i cristiani in Siria e Medio Oriente».

 

«Regione martirizzata, il Medio Oriente è anche un luogo dove le relazioni ecumeniche sono più forti e promettenti, in particolare tra ortodossi e cattolici» e la presenza a Bari dei Capi delle Chiese ortodosse e orientali, su invito di Papa Francesco per una Giornata di preghiera e riflessione per la pace, ne è una dimostrazione. Parteciperanno il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo, Sua Beatitudine Theodoros II, Patriarca greco-ortodosso di Alessandria e di tutta l’Africa; l’arcivescovo di Anthedon Nektarios, in rappresentanza in rappresentanza di Sua Beatitudine Theophilos III, Patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme; il Metropolita Hilarion, in rappresentanza del Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, Kirill; il Metropolita di Konstantia e Ammochostos Vasilios, in rappresentanza di Sua Beatitudine Chrysostomos II, arcivescovo di Nuova Giustiniana e di tutta Cipro.

Per le Chiese ortodosse orientali, sono presenti Papa Tawadros II, Patriarca della Chiesa copto-ortodossa d’Alessandria; Sua Santità Ignatius Aphrem II, Patriarca siro-ortodosso di Antiochia e di tutto l’Oriente; Sua Grazia Hovakim, vescovo di Inghilterra e Irlanda, in rappresentanza di Sua Sanità Karekin II, Patriarca e Catholicos di tutti gli Armeni; Sua Santità Aram I, Catholicos di Cilicia degli armeni. Per la Chiesa ortodosse assira, parteciperà Sua Santità Mar Gewargis II, Patriarca e Catholicos della Chiesa assira d’Oriente. Saranno presenti anche il Rev. Sani Ibrahim Azar, vescovo della Chiesa evangelica luterana in Giordania e Terra Santa, e Souraya Bechealany, segretaria generale del Consiglio delle Chiese del Medio Oriente.