Vita Chiesa

Mediterraneo, aperto il convegno dei vescovi. Bassetti: “La guerra è impossibile”

Negli spazi del convento di Santa Maria Novella sono riuniti circa sessanta tra vescovi e patriarchi delle Chiese del Mediterraneo. “Mai come oggi – ha affermato Bassetti – risuona alle nostre orecchie la lezione di La Pira sul ruolo delle città nel mondo per raggiungere la pace mondiale. In questo momento, infatti, mentre soffiano inquietanti venti di guerra dall’Ucraina, gli Stati non sembrano avere la forza, a fronte dell’eventuale buona volontà dei loro leader, di superare il meccanismo strutturato dai rapporti di forza. I nostri popoli, le nostre città e le nostre comunità religiose, invece, possono svolgere un ruolo straordinario: possono spingerli verso un orizzonte di pace e di fraternità. Ecco un’altra intuizione potente dell’ex sindaco di Firenze che, a partire da domani, rivivrà in Palazzo Vecchio: le città bombardate e saccheggiate gridano anche oggi che non vogliono più sopportare e accettare le guerre degli Stati”.

Bassetti ha citato “il realismo di Giorgio La Pira: la guerra è impossibile nell’era atomica, occorre trovare altre soluzioni per dirimere le questioni che dividono i popoli: non c’è alternativa al negoziato globale. Anche il Covid-19 ci ha messi davanti alla necessità di passare dal paradigma del più forte a quello cooperativo e della solidarietà”.

Nel discorso di Bassetti riferimenti anche a don Tonino Bello: «la speranza è parente stretta del realismo. È la tensione di chi, incamminandosi su una strada, ne ha già percorso un tratto e orienta i suoi passi, con amore e trepidazione, verso il traguardo non ancora raggiunto».

Una citazione poi per Salvatore Quasimodo: “Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo”.  Parole che suscitano alcune domande: “è realistico pensare che la «pietra e la fionda» possano essere ancora il metodo utilizzato per regolare la vita sul nostro pianeta, dopo che da circa 70 anni l’umanità intera è posta sotto la spada di Damocle di una potenziale ecatombe nucleare? E ancora: è razionale pensare che le grandi sfide della pace e dell’integrazione siano gestite soltanto dagli Stati e non si sente il bisogno, invece, di ascoltare il grido di amore e carità espresso dalle diverse comunità religiose? E infine: al di là degli egoismi e degli individualismi presenti nelle nostre società, non c’è un desiderio di carità, pace e giustizia nel respiro profondo dei nostri popoli?”

L’obiettivo, ha detto ancora Bassetti citando La Pira, è quello di costruire la civiltà del «pane e della grazia». Il «sindaco santo», infatti, si prefiggeva di costruire «una società nuova» nella quale «a tutte le creature umane» fosse «assicurato il lavoro, la casa, il pane» e tutto quanto era essenziale per «una modesta ma dignitosa vita». Questa «società nuova» esigeva, però, che le sue fondamenta fossero «saldamente poggiate sull’Evangelo» e soprattutto «radicate nella grazia di Cristo». Bassetti ha ricordato anche David Sassoli, ex presidente del Parlamento europeo da poco scomparso.