Vita Chiesa

NEW AGE: PIÙ DISCERNIMENTO SULLE PRATICHE «BUONE E CATTIVE», SÌ AD «HARRY POTTER»

Si può essere “buoni cristiani” e nello stesso tempo “abbracciare” alcune pratiche New Age? Solo a patto di esercitare un serio “discernimento”, è la risposta contenuta del documento “Gesù Cristo portatore dell’acqua viva. Una riflessione cristiana sul ‘New Age'”, presentato oggi in Vaticano. Film, tv, musica, magia, “stregoneria buona”, yoga, vari tipi di massaggi: questi alcune “modalità” di diffusione del New Age,o pratiche ad esso collegate, oggetto di alcune domande di giornalisti, nella conferenza stampa di presentazione del documento. Tutte pratiche “buone”, ha risposto don Peter Fleetwood, del Ccee (Consiglio delle Conferenze episcopali europee), a patto però che “i loro principi non entrino in contrasto, o in contraddizione, con gli articoli della fede”, ad esempio quando “implicano un certo potere sugli altri che contrasta con l’amore per il prossimo, fondamento del cristianesimo”.

Via libera, invece, a film come Harry Potter: “Nessuno di noi – ha detto Fleetwood – è cresciuto senza fate, maghi o streghe”, che nel caso della creatrice di Harry Potter, J.K. Rowling, “cristiana di convinzione, anche se non praticante in senso tradizionale”, non sono “bandiere ideologiche anticristiane, ma aiuti per i ragazzi a saper riconoscere qual è il conflitto tra bene e male”. Una “falsa utopia” per l’uomo di oggi, “insoddisfatto dell’infelicità profonda della felicità moderna”: il New Age “non potrà mai offrire ciò che Cristo può offrire”, ha detto ai giornalisti il card. Paul Poupard, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, invitando ad un “discernimento” su tale fenomeno, “sia per quanto riguarda i prodotti con etichetta ‘New Age’ sia per quanto riguarda coloro che, in misura maggiore o minore, potrebbero essere considerati ‘clienti’ della New Age. Clienti, devoti e discepoli non sono la stessa cosa”. Il documento presentato oggi, ha aggiunto Michael Louis Fitzgerald, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, “riconosce nelle persone che sono influenzate dal ‘New Age’ un vero ‘senso religioso'”, ma nello stesso tempo si pone nei loro confronti in uno spirito di “dialogo critico”, che muove dalla “chiara consapevolezza dell’identità” del cristianesimo. SirMostra il documento completo