Vita Chiesa

PEDOFILIA: NELLE PARROCCHIE «SPORTELLI INFANZIA» PER SEGNALARE GLI ABUSI

Uno “sportello” a disposizione dei fedeli per informarsi sul “cosa fare e a chi segnalare” un eventuale caso di abuso sessuale, per poi “poter avviare con discrezione e oculatezza un intervento di tutela”. E’, in sintesi, l’obiettivo dell'”appello per l’infanzia”, che in poco più di un mese ha già raccolto l’adesione di oltre 20 parrocchie ed organismi ecclesiali, impegnate in tutto il territorio italiano “nel prevenire abusi e maltrattamenti” e nel “progettare interventi mirati di aiuto concreto alle vittime degli abusi sessuali”, in modo da non intervenire “solo quando nasce l’emergenza”.L’iniziativa si chiama “Sportello Meter” (parola greca che significa “accoglienza, grembo” e in senso più lato “protezione e accompagnamento”), ed è stata lanciata il 10 giugno scorso dall’équipe “Progetto Infanzia”, coordinata da don Fortunato Di Noto, il sacerdote della parrocchia Madonna del Carmine di Avola (Siracusa), da anni impegnato nel contrastare la piaga della pedofilia e degli abusi sessuali sui bambini. “Non pensiamo di istituire in tutte le parrocchie italiane lo ‘Sportello Meter’, sarebbe un sogno e una grande speranza pensarlo – informa don Di Noto -, ma in questa prima fase stiamo raccogliendo le adesioni e le proposte che arricchiranno il progetto infanzia”, portato avanti da un’équipe di catechisti, psicologi, giuristi, medici ed educatori dell’infanzia che nella seconda fase dell’iniziativa (che inizierà a settembre) sarà impegnata a realizzare una serie di corsi di formazione nelle parrocchie e negli altri organismi ecclesiali che hanno già chiesto l’istituzione dello sportello”. “I vescovi, i parroci e gli stessi membri dei Consigli pastorali parrocchiali – continua il sacerdote siciliano – indicheranno i soggetti che si impegneranno nel programma di lavoro”. Da settembre, in particolare, partiranno corsi di formazione trimestrali “sui temi della prevenzione e degli interventi necessari per contrastare l’abuso sessuale”, per poi passare a quello “dei segnali di disagio e degli indicatori che possono aiutare a capire se un bambino va aiutato e protetto”; la terza fase sarà, infine, l’istituzione vera e propria dello “Sportello Meter” che opererà sul territorio. Sir