Vita Chiesa

Papa Francesco: Angelus, “il 1° luglio incontro in Vaticano per la pace in Libano”

“Il prossimo 1° luglio mi incontrerò in Vaticano con i principali responsabili delle Comunità cristiane presenti in Libano, per una giornata di riflessione sulla preoccupante situazione del Paese e per pregare insieme per il dono della pace e della stabilità”. Lo ha detto Papa Francesco, ieri, dopo l’Angelus, dalla finestra del Palazzo apostolico vaticano. “Affido questa intenzione all’intercessione della Madre Dio, tanto venerata al santuario di Harissa, e fin da questo momento vi chiedo di accompagnare la preparazione di questo evento con la preghiera solidale, invocando per quell’amato Paese un futuro più sereno”.

Poco prima il Pontefice si era soffermato sulla solennità della Santissima Trinità: “In questa festa nella quale celebriamo Dio: il mistero di un unico Dio. E questo Dio è il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo. Tre persone, ma Dio è uno! Il Padre è Dio, il Figlio è Dio, lo Spirito è Dio”. “Non sono tre dei – ha precisato –: è un solo Dio in tre Persone. È un mistero che ci ha rivelato Gesù Cristo: la Santa Trinità. Oggi ci fermiamo a celebrare questo mistero, perché le Persone non sono aggettivazione di Dio, no. Sono Persone reali, diverse, differenti; non sono – come diceva quel filosofo – “emanazioni di Dio”, no, no! Sono Persone”. 

Nelle parole del Papa il mistero della Trinità: “C’è il Padre, che io prego con il Padre Nostro; c’è il Figlio, che mi ha dato la redenzione, la giustificazione; c’è lo Spirito Santo, che abita in noi e abita la Chiesa”. “E questo parla al nostro cuore, perché lo troviamo racchiuso in quella espressione di San Giovanni che riassume tutta la Rivelazione: ‘Dio è amore’ (1 Gv 4,8.16)”. Soffermandosi sull’amore, Papa Francesco ha spiegato che “è essenzialmente dono di sé, e nella sua realtà originaria e infinita è Padre che si dona generando il Figlio, il quale si dona a sua volta al Padre e il loro reciproco amore è lo Spirito Santo, vincolo della loro unità”. “Non è facile da capire, ma si può vivere questo mistero, tutti noi, si può vivere tanto”. Infine, l’attenzione del Papa per “l’unità alla quale chiama Gesù, fra noi, seguendo l’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. “La bellezza del Vangelo richiede di essere vissuta – l’unità – e testimoniata nella concordia tra noi, che siamo così diversi!”. Un’unità “essenziale al cristiano”: “Non è un atteggiamento, un modo di dire”, ha concluso Francesco. Ma “è essenziale, perché è l’unità che nasce dall’amore, dalla misericordia di Dio, dalla giustificazione di Gesù Cristo e dalla presenza dello Spirito Santo nei nostri cuori”.