Vita Chiesa

Papa Francesco, Angelus: «non lasciarsi inquinare da mentalità mondana». Appello per la Siria

«Un uomo, una donna, che vive nella vanità, nell’avarizia, nella superbia e nello stesso tempo crede e si fa vedere come religioso e addirittura arriva a condannare gli altri, è un ipocrita», ha sottolineato il Papa. Richiamando l’obiezione degli scribi e dei farisei a Cristo, per «colpire l’attendibilità e l’autorevolezza di Gesù come Maestro», Francesco ha evidenziato come nei confronti dei «maestri della religione» Gesù usi l’aggettivo «ipocrita»: la «posta in gioco» è infatti «la verità del rapporto tra l’uomo e Dio, l’autenticità della vita religiosa». «L’ipocrita è un bugiardo, non è autentico. Anche oggi il Signore ci invita a fuggire questo pericolo di dare più importanza alla forma che alla sostanza. Ci chiama a riconoscere, sempre di nuovo, quello che è il vero centro dell’esperienza di fede, cioè l’amore di Dio e l’amore del prossimo, purificandola dall’ipocrisia del legalismo e del ritualismo». Riferendosi a come dev’essere la vera religione, il Papa ha esortato a «visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze» e a «non lasciarsi contaminare da questo mondo».«Visitare gli orfani e le vedove significa praticare la carità verso il prossimo a partire dalle persone più bisognose, più fragili, più ai margini. Sono le persone delle quali Dio si prende cura in modo speciale, e chiede a noi di fare altrettanto».

«Spirano ancora venti di guerra e giungono notizie inquietanti sui rischi di una possibile catastrofe umanitaria nell’amata Siria, nella Provincia di Idlib», ha detto Papa Francesco al termine dell’Angelus. Il pontefice ha rinnovato il suo «accorato appello» alla «Comunità internazionale e a tutti gli attori coinvolti ad avvalersi degli strumenti della diplomazia, del dialogo e dei negoziati, nel rispetto del Diritto umanitario internazionale e per salvaguardare le vite dei civili».