Vita Chiesa

Papa Francesco: a Foro mondiale migrazioni, trovare «modelli di soluzione concreti e realizzabili»

Il programma d’azione dell’ottava edizione del Foro sociale mondiale delle migrazioni, che inizia oggi a Città del Messico e prosegue fino a domenica, «ricorda il mandato del profeta Geremia, inviato da Dio ‘per sradicare e demolire, per distruggere e abbattere, per edificare e piantare’ (Ger 1,10)». Lo scrive il Papa nel messaggio inviato al Foro per la sessione inaugurale dei lavori, alla quale prendono parte il cardinale Carlos Aguiar Retes, arcivescovo di Messico, e mons. Franco Coppola, nunzio apostolico in Messico. Presente all’incontro anche padre Michael Czerny, sotto-segretario della Sezione migranti e rifugiati del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale.

«Come al tempo del profeta – scrive il Papa – ci sono iniquità da sradicare – ingiustizie da demolire, discriminazioni da distruggere, privilegi da abbattere, dignità da ricostruire e valori da piantare». Prosegue Francesco: «La trasformazione positiva delle nostre società inizia dal rifiuto di tutte le ingiustizie, che oggi trovano giustificazione nella ‘cultura dello scarto’ – un’infermità ‘pandemica’ del mondo contemporaneo. Opporsi a questo costituisce una prima attuazione della giustizia, soprattutto quando essa riesce a dare voce ai ‘senza voce’. E tra questi ultimi ci sono i migranti, i rifugiati e gli sfollati forzati (desplazados), che sono ignorati, sfruttati, violati e abusati nel silenzio colpevole di molte persone».

Tuttavia l’azione che vuole cambiare le cose «non si limita a denunciare le ingiustizie. È necessario individuare modelli di soluzione concreti e realizzabili, chiarendo ruoli e responsabilità di tutti gli attori». «Migrare», «resistere», «trasformare» e «costruire» sono i tre verbi che il Papa affida al Forum: «Nell’ambito migratorio (migrare), il cambiamento (trasformare) si alimenta attraverso la resilienza (resistere) dei migranti, dei rifugiati e dei desplazados, e approfitta delle loro capacità e aspirazioni per la costruzione (costruire)» di società inclusive, giuste e solidali.

La Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero vaticano per lo Sviluppo umano integrale, «sotto la mia direzione» – prosegue il Papa, ha preparato un documento intitolato «20 punti di Azione per i Patti globali», che riguardano rispettivamente una migrazione sicura, ordinata e regolare e i rifugiati, formulando proposte concrete e realizzabili all’insegna di quattro azioni: accogliere, proteggere, promuovere e integrare. 

Francesco ricorda che molte delle soluzioni prospettate «coincidono con le dichiarazioni delle organizzazioni della società civile» e sottolinea l’importanza del coordinamento e della collaborazione trai vari soggetti attivi nel campo delle migrazioni. La stessa collaborazione, poi, «si richiede per migliorare gli accordi bilaterali e multilaterali in ambito migratorio», cosa possibile solo «nel dialogo trasparente, sincero e costruttivo tra tutti gli attori, nel rispetto dei ruoli e delle responsabilità di ciascuno». Prosegue il Papa: «Desidero approfittare di questa occasione per incoraggiare le organizzazioni della società civile e i movimenti popolari a collaborare per la diffusione ai massimi livelli di quei punti dei ‘Patti globali’ che puntano alla promozione umana integrale di migranti e rifugiati, così come delle comunità che accolgono, evidenziando le buone iniziative che vengono proposte. Le stesse organizzazioni e movimenti sono invitate a impegnarsi per promuovere una suddivisione delle responsabilità più equa nell’assistenza ai richiedenti asilo e ai rifugiati. Al tempo stesso, è determinante l’attuazione (dei Patti, ndr) per identificare con prontezza le vittime della tratta, realizzando tutti gli sforzi necessari per liberarle e riabilitarle».