Vita Chiesa

Papa Francesco: a Mov. Schoenstatt, «svalutato» il sacramento del matrimonio

All’incontro hanno partecipato circa 7.500 persone. “Si può chiamare famiglia tutto, no? Quante famiglie sono divise, quanti matrimoni rotti, quanto relativismo nella concezione del Sacramento del matrimonio – ha detto Papa Francesco, rispondendo alle domande dei fedeli -. In questo momento, da un punto di vista sociologico e dal punto di vista dei valori umani, come appunto del sacramento cattolico, del sacramento cristiano, c’è una crisi della famiglia, crisi perché la bastonano da tutte le parti e la lasciano molto ferita”.

Nella realtà contemporanea, ha osservato il Papa, viene “svalutato” il sacramento del matrimonio, “si fa del sacramento un fatto sociale”. “Quello che stanno proponendo non è un matrimonio, è una associazione – ha detto -. Ma non è matrimonio! È necessario dire cose molto chiare e questo dobbiamo dirlo!”. Perciò il Papa sollecita i fidanzati ad una preparazione approfondita al matrimonio, un accompagnamento, per capire quel “per sempre” che oggi viene messo in discussione dalla “cultura del provvisorio”, senza “scandalizzarsi” di ciò che avviene, i “drammi familiari, la distruzione delle famiglie, i bambini” e le nuove convivenze.

“Sono nuove forme, totalmente distruttive e limitative della grandezza dell’amore del matrimonio – ha affermato il Papa -. Ci sono tante convivenze e separazioni e divorzi: per questo la chiave di come aiutare è ‘corpo a corpo’, accompagnando e non facendo proselitismo, perché questo non porta a risultati: accompagnare, con pazienza”. A chi, tra i giovani, ha manifestato la difficoltà a portare in certi ambienti l’impulso missionario, Papa Francesco ha risposto: “Testimonianza. Vivere in modo tale che altri abbiano voglia di vivere, come noi! Testimonianza, non c’è altro! Vivere in modo che altri si interessino a chiedere: Perché?” “Noi non siamo salvatori di nessuno – ha precisato -, siamo trasmettitori di un ‘alieno’ che ci salvò tutti e questo possiamo trasmetterlo soltanto se assumiamo nella nostra vita, nella nostra carne e nella nostra storia la vita di questo ‘alieno’ che si chiama Gesù”. Il Papa si riferiva ad un “testimonianza che abbia anche la capacità di farci muovere, di farci uscire, di andare in missione”.

Lo sguardo del Papa è andato anche alla Chiesa: “In alcune Conferenze episcopali, in alcuni episcopati che hanno incaricati per qualsiasi cosa, per tutti, non scappa niente… Tutto ben funzionante, tutto ben organizzato, ma mancano in alcune cose che potrebbero fare con la metà, con meno funzionalismo e più zelo apostolico, più libertà interiore, più preghiera… Questa libertà interiore è coraggio di uscire”.