Vita Chiesa

Papa Francesco a cardiologi: curate con più intensità i più deboli

«Il Magistero della Chiesa – ha ricordato Francesco – ha sempre affermato l’importanza della ricerca scientifica per la vita e la salute delle persone. Anche oggi la Chiesa non solo vi accompagna in questo cammino così arduo, ma se ne fa promotrice e intende sostenervi, perché comprende che quanto è dedicato all’effettivo bene della persona è pur sempre un’azione che proviene da Dio. La natura in tutta la sua complessità, e anche la mente umana, sono creature di Dio. Lo studioso può e deve investigarle, sapendo che lo sviluppo delle scienze filosofiche ed empiriche e delle competenze pratiche che servono il più debole e malato è un servizio importante che s’inscrive nel progetto divino».

«La conoscenza, anche la più precisa e scientifica, ha bisogno di progredire facendo le domande e trovando le risposte sull’origine, il senso e la finalità della realtà, uomo incluso. Tuttavia, le sole scienze, naturali e fisiche, non bastano per comprendere il mistero che ogni persona contiene in sé», ha detto ancora il Papa. «Se si guarda all’uomo nella sua totalità – permettetemi di insistere su questo tema – si può avere uno sguardo di particolare intensità – ha quindi richiamato il Papa – ai più poveri, ai più disagiati ed emarginati perché anche a loro giunga la vostra cura, come anche l’assistenza e l’attenzione delle strutture sanitarie pubbliche e private». E ha concluso: «Con la vostra preziosa attività voi contribuite a guarire il corpo malato e, al tempo stesso, avete la possibilità di verificare che ci sono leggi impresse nella stessa natura che nessuno può manomettere ma solo ‘scoprire, usare e ordinare’ perché la vita corrisponda sempre più alle intenzioni del Creatore. Per questo è importante che l’uomo di scienza, mentre si misura con il grande mistero dell’esistenza umana, non si lasci vincere dalla tentazione di soffocare la verità».