Vita Chiesa

Papa Francesco nella parrocchia di San Crispino: «Con la lingua cominciano le guerre»

«Subito siamo specialisti nel trovare le cose brutte degli altri, senza vedere le nostre». Lo ha detto il Papa, nell’omelia della Messa celebrata ieri a San Crispino, a chiusura della sua visita pastorale. «La nostra cattiveria non è tanta, perché noi siamo abituati a non vedere i nostri limiti, a non vedere i nostri difetti, ma siamo specialisti nel vedere i difetti degli altri», ha proseguito Francesco, ricordando che Gesù sintetizza questo atteggiamento con «una parola moto brutta: ipocrita».

«Ipocrita vuol dire uno che ha un doppio pensiero, un doppio giudizio: uno lo dice apertamente, e un altro di nascosto, con il quale condanna gli altri», ha spiegato il Papa: «È avere un doppio modo di pensare, un doppio modo di farsi vedere. Si fanno vedere come gente buona, perfetta, e sotto sotto condannano». «E questa è una cosa che non finisce lì», il monito: «Il chiacchiericcio non finisce nel chiacchiericcio; il chiacchiericcio va oltre, semina discordia, semina inimicizia, semina il male. Con la lingua incominciano le guerre. Tu, sparlando degli altri, incominci una guerra. Un passo verso la guerra, una distruzione. Perché è lo stesso distruggere l’altro con la lingua e con una bomba atomica, è lo stesso. Tu distruggi. E la lingua ha il potere di distruggere come una bomba atomica. È potentissima. È capace di distruggere. E con gli insulti, con lo sparlare degli altri incominciano tante guerre: guerre domestiche – si incomincia a gridare -, guerre nel quartiere, sul posto di lavoro, nella scuola, nella parrocchia…».

«Sarebbe tanto bello che ognuno di noi, in questa Quaresima, riflettesse su questo», la proposta di Francesco: «Come io mi comporto con la gente? Come è il mio cuore davanti alla gente? Sono un’ipocrita, che faccio un sorriso e poi da dietro critico e distruggo con la mia lingua?».

Per il Papa, «ci sono due medicine che aiutano tanto». Prima di tutto, la preghiera: «Se a te viene di ‘spellare’ un altro, criticare un altro, prega per lui, prega per lei, e chiedi al Signore di risolvere quel problema, e a te, di chiuderti la bocca». «Quando senti la voglia di sparlare di qualcuno, morditi la lingua», la seconda medicina: «Forte! Perché così si gonfierà la lingua e non potrai parlare».

In precedenza, incontrando i genitori dei bambini che hanno ricevuto o che stanno per ricevere il Battesimo, il Papa ha sottolineato come «Il Battesimo di un bambino è un primo passo per tutta la vita cristiana. Comincia a svilupparsi: Dio entra nel cuore dei bambini, è come un sigillo che non se ne andrà mai, è il Signore, la sua presenza». Ricordando i problemi dei più piccoli «oggi è malato, domani è capriccioso», il pontefice ha evidenziato ai genitori che «voi accompagnate i bambini nella crescita: nella crescita fisica, che sia sana; nella crescita umana, psicologica; e nella crescita spirituale. È il primo passo. E accompagnateli sempre!». «Quando il bambino, la bambina ha accanto a sé papà e mamma, si sente sicuro – ha aggiunto -. Accanto, ma un po’ a distanza, che si sentano liberi, ma sanno che se c’è qualcosa li hanno a portata di mano. E questo, loro lo sentono: loro sanno quando papà e mamma sono vicini. E questo è una sicurezza». Nelle parole del Papa la consapevolezza che i bambini «sanno anche che papà e mamma li fanno crescere un po’ da soli, guardandoli da lontano». «Questa è la saggezza che tutti voi avete. Lasciarli crescere, che si sentano ognuno una persona, ma con la sicurezza di essere protetti».