Vita Chiesa

Papa negli Emirati Arabi: Gisotti, viaggio «storico» per «rafforzare il dialogo e la comunità cristiana»

Ad illustrarne nel dettaglio le tappe di quello che è già di per sé «un viaggio storico» è stato il direttore «ad interim» della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti, nel briefing odierno in Sala stampa vaticana.

Citando il discorso del Papa al Corpo diplomatico di inizio d’anno, Gisotti ha fatto notare che questi due aspetti «sono strettamente legati» e le due giornate «strettamente complementari«: «Tante volte ci sono state inimicizie e incomprensioni tra cristiani e musulmani», e il viaggio negli Emirati Arabi, così come quello tra due mesi in Marocco, nell’ottavo centenario dell’incontro di San Francesco con il Sultano, può essere «un’importante opportunità per promuovere e rafforzare il dialogo interreligioso e per promuovere e rafforzare una comunità, come quella cattolica, estremamente dinamica e formata soprattutto di immigrati, in particolare asiatici, filippini ma non solo, che si trovano negli Emirati Arabi per motivi di lavoro».

«La fede in Dio unisce e non divide, anche se noi siamo differenti», ha detto Gisotti citando il videomessaggio del Papa in occasione del viaggio negli Emirati Arabi, «modello di convivenza, di tolleranza, di libertà di culto, di convivenza pacifica».

«Il Papa ha sempre sottolineato quanto sia grande la sofferenza del popolo yemenita». Alessandro Gisotti, direttore «ad interim» della Sala Stampa della Santa Sede, ha risposto in questi termini ad una domanda dei giornalisti su eventuali riferimenti del Papa alla tragica situazione dello Yemen, durante l’imminente viaggio apostolico negli Emirati Arabi Uniti. Gisotti ha menzionato, in particolare, i riferimenti fatti da Francesco al popolo yemenita nella Pasqua dell’anno scorso e nell’Angelus del 17 giugno 2018, in cui «ha sottolineato la sofferenza dei bambini». Nel messaggio Urbi et Orbi del 25 dicembre, invece, il Papa «sottolineava e incoraggiava il negoziato intrapreso in Svezia, auspicando la fine delle ostilità», ha precisato Gisotti. «Non so se affronterà il tema privatamente e pubblicamente», ha aggiunto: «So che anche in recenti occasioni ha sottolineato la necessità di impegnarsi per la pace, e in particolare perché siano rispettati i diritti umani, soprattutto della popolazione civile e dei bambini. Il Papa ha parlato sempre in modo molto chiaro su questo, e ha sempre sottolineato la necessità di mettere fine a questa guerra, incoraggiando gli sforzi svolti ai primi di dicembre a Stoccolma». Interpellato anche sulla presenza o meno, nei discorsi del Papa, del tema dei migranti, Gisotti ha risposto: «Parlerà ad un popolo di migranti: non posso dire se toccherà questo tema pubblicamente con un discorso, ma vi invito a fare attenzione alle preghiere dei fedeli, che saranno la voce dei migranti nella messa». «La precarietà della condizione dei migranti è sicuramente un tema che sta a cuore al Santo Padre», ha aggiunto Gisotti: «È il tema della periferia, dei cristiani che sono in condizione di periferia».

«Il Grande Imam di al-Azhar, Ahmad al-Tayyib, sarà presente accanto al Papa in ogni incontro del 4 febbraio», ha annunciatoai giornalisti Alessandro Gisotti, nel briefing di oggi in sala stampa vaticana. L’aereo con a bordo Papa Francesco partirà il 3 febbraio, alle 13, dall’aeroporto di Fiumicino, destinazione Abu Dhabi, dove atterrerà alle 22 (le 19 in Italia). Al suo arrivo il Papa sarà accolto dal principe ereditario, lo sceicco Mohammed bin Zayed: sarà già lì il grande Imam, definito «amico e caro fratello» nel videomessaggio.  È il quinto incontro con il Papa, i più recenti al Cairo nel 2017 e durante il Sinodo, il 16 ottobre scorso, il 1° maggio 2016 seguito da un altro poco tempo dopo. «Il Papa arriverà direttamente dall’aereo, tramite il finger, dentro il grande salone di accoglienza del protocollo», ha annunciato Gisotti a proposito di una delle novità del viaggio.

Poi il trasferimento al Mushrif Palace, residenza d’onore per gli ospiti, visto che negli Emirati Arabi Uniti non c’è una nunziatura. La giornata pubblica del Papa, il 4 febbraio, comincerà alle 12, con la cerimonia di benvenuto all’ingresso principale del palazzo presidenziale, seguita venti minuti dopo dalla visita ufficiale al principe ereditario nel palazzo presidenziale. Nel pomeriggio, la visita alla grande moschea dello sceicco Zayed, una delle più grandi del mondo musulmano, che può ospitare 40mila persone: sarà il momento dell’incontro in forma privata con i membri del «Muslim Council of Elders», dopo il quale, attraversando la moschea con il Grande Imam, Francesco si recherà a rendere omaggio alla tomba del fondatore, lo sceicco Zayed.

Ad accogliere il Papa – ha reso noto Gisotti – ci saranno tre ministri: degli Affari esteri, della Tolleranza e della Cultura. «Il ministro della Tolleranza – ha spiegato il direttore ad interim – è una figura recentemente istituita dal governo, all’interno dell’Anno della Tolleranza, promosso per il 2019 e all’interno del quale si colloca l’incontro interreligioso sulla fratellanza umana». Insieme, dopo l’omaggio allo sceicco fondatore della patria, il Papa e il Grande Imam si recheranno al Founder’s Memorial, luogo dell’incontro interreligioso a cui parteciperanno circa 700 invitati, di diverse confessioni, tra cui anche alcuni rabbini. E lì che Francesco terrà il suo primo discorso, preceduto dal discorso del Grande Imam e dal saluto principe ereditario. Seguirà la proiezione di un video che racconta l’importanza del dialogo religioso.

Il 5 febbraio è la giornata del viaggio negli Emirati Arabi Uniti totalmente dedicata alla comunità locale cattolica. Il Papa esordirà con la visita privata alla cattedrale St. Jospeh, inaugurata nel 2015 dal card. Pietro Parolin, mentre alle 10.30 è in programma la messa nello Zayed Sports City, che può accogliere circa 45mila persone. «Ma non è sufficiente per rispondere alla straordinaria risposta dei fedeli del luogo», ha detto Gisotti: «Sono stati già distribuiti 135mila biglietti». L’intera area sportiva è però molto grande, e il folto numero di fedeli, «composto e poliedrico», potrà trovare posto all’esterno dello stadio, e la papamobile con a bordo il Papa farà il giro sia interno che esterno dell’intero complesso sportivo . «Il governo ha stabilito che il 5 febbraio sarà festa nazionale e le scuole resteranno chiuse», ha annunciato il direttore «ad interim». Francesco pronuncerà l’omelia in italiano e la messa verrà trasmessa sui maxischermi con traduzioni in arabo e in inglese.