Vita Chiesa

Rom e Sinti: preghiera con Papa. Card. Bassetti, «sono unici e non diversi»

«I nostri fratelli Rom e Sinti non sono diversi perché il diverso è altro e l’altro non lo prendo neppure in considerazione. Loro invece sono unici e l’unicità è dono e ricchezza». Lo ha affermato il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, nel saluto con cui ha espresso a Papa Francesco il ringraziamento della Fondazione Migrantes e della Chiesa Italiana per «averci accolto come un Padre in questa casa che sentiamo anche nostra» in occasione dell’incontro di preghiera con il popolo Rom e Sinti. «Le vere distanze oggi sono quelle tra la testa e il cuore», ha osservato il card. Bassetti che ha chiesto a Bergoglio di «aiutarci ad avvicinare queste distanze tra testa e cuore».

«Siamo chiamati a sottolineare la nostra unicità piuttosto che la diversità: ognuno di noi è dono, ognuno di noi è ricchezza, se abbiamo come modello Gesù Cristo», gli ha fatto eco Cristian Di Silvio, sacerdote trentenne della diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, che ha raccontato la sua storia «ordinaria, resa straordinaria dal fatto che Dio mi ha scelto da un popolo che vive una condizione culturale differente dagli stereotipi con cui siamo abituati a relazionarci». «Sono un prete rom. Uno zingaro che diventa prete fa sempre notizia, un diverso, uno particolare», ha confidato il sacerdote per il quale «ciò che ha reso ancora più straordinaria» la sua storia vocazionale è stato «il comprendere, nonostante mi dicessero il contrario, che non sono un diverso ma, come ognuno di noi presente in questa sala e non solo, unico e irripetibile».