Vita Chiesa

SALVAGUARDIA CREATO: PATRIARCA BARTOLOMEO, APPELLO AI POTENTI DELLA TERRA

La preghiera per «la conservazione dell‘ambiente naturale» è in realtà un appello a Dio affinché cambi «la mentalità dei potenti del mondo e li illumini a non distruggere l‘ecosistema del pianeta per ragioni di profitto economico e di effimero interesse». Lo scrive il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I nella Lettera enciclica diffusa ieri in occasione dell’inizio del nuovo anno liturgico. Il Patriarcato Ecumenico lo celebra il 1° settembre e per volontà del Patriarca Demetrio, questo giorno è diventato un appuntamento annuale – ormai condiviso anche in altre Chiese cristiane – per la preghiera e la riflessione sulla salvaguardia del Creato. Il Patriarcato Ecumenico si è sempre distinto per il suo impegno a favore dell’ambiente. Quest’anno a giugno ha promosso ad Halki un simposio sulla «Responsabilità globale e la Sostenibilità ambientale» al quale hanno partecipato ambientalisti, scienziati, giornalisti, teologi di tutto il mondo. Il Summit è stato l’ultimo di una serie di altri otto simposi internazionali che si sono svolti dal 1995 al 2009 in luoghi altamente significativi del pianeta: nel Mar Mediterraneo e Mar Nero, sui fiumi del Danubio e delle Amazzoni, come pure nella regione artica e lungo il Mississippi. «Soprattutto in questi tempi – scrive quest’anno il Patriarca Bartolomeo -, si osserva un abuso eccessivo delle risorse naturali, con la conseguente distruzione dell’equilibrio ambientale».

Ciò che preoccupa il Patriarca – ma anche «gli scienziati, come pure i responsabili religiosi e politici» – è «l’aumento della temperatura dell‘atmosfera, le condizioni meteorologiche estreme, l‘inquinamento degli ecosistemi, sia a terra che in mare, e la minaccia globale – che a volte arriva alla distruzione totale – della possibilità di vita in alcune regioni del mondo». «Siamo obbligati ad ammettere – prosegue Sua Santità – che le cause di tali cambiamenti ecologici non sono ispirate da Dio, ma processi avviati dagli esseri umani». Da qui l’appello al «pentimento» che il Patriarca rivolge non solo ai «potenti del mondo» ma anche a «ciascuno di noi» perché tutti in qualche modo generano «piccoli danni ecologici». Nel rivolgere questo appello – conclude il Patriarca -, pregiamo perché il Signore possa parlare ai cuori di ciascuno così che l’equilibrio dell’ambiente che Egli ci ha offerto possa continuare a donare i suoi frutti sia a noi che alle future generazioni». (Sir)