Vita Chiesa

Sinodo: le sintesi dei circoli minori

Circoli minori di lingua italiana. Parlare di più del ruolo della donna, presentare le «tante famiglie che vivono con impegno il matrimonio» come «antidoto» alla crisi della famiglia, dare uno «sguardo particolare» alla preparazione al matrimonio, «dove non si deve proporre solo il tema della validità ma anche della fruttuosità del sacramento». Sono alcune variazioni alla «Relatio post disceptationem» proposte dai tre Circoli Minori di lingua italiana. Quanto alle situazioni delle famiglie ferite – si legge nelle sintesi delle relazioni dei Circoli, diffuse integralmente oggi – alcuni hanno chiesto di apportare «qualche rilevante correzione sempre dentro un cammino d’impegnata prossimità», e altri di ribadire «in maniera esplicita la dottrina su matrimonio, famiglia e sessualità, senza tentennamenti nell’avvalersi delle categorie di ‘peccato’ e ‘adulterio’ e ‘conversione’ rispetto alle situazioni oggettivamente contrastanti con il Vangelo della famiglia». Del resto, si fa notare, «gli stessi padri insistono sul fatto che usare eufemismi possa provocare malintesi tra i fedeli». «Non andiamo alla ricerca di un facile populismo che tutto assopisce e ovatta», la proposta di uno dei Circoli, in cui si esorta ad «esprimere un giudizio su diverse questioni che sono divenute ormai espressioni dominanti».

Circoli minori di lingua inglese. La «Relatio pot disceptationem» termina con «troppa enfasi sui problemi che ha di fronte la famiglia e non mette in evidenza a sufficienza la necessità di lanciare un messaggio che incoraggi quelle famiglie che – a dispetto delle molte sfide e delle loro mancanze – combattono ogni giorno per vivere fedelmente e gioiosamente la loro missione e vocazione nella Chiesa e nella società». è uno dei rilievi contenuti nelle sintesi dei tre Circoli minori di lingua inglese, in cui si chiede anche di tener conto in misura maggiore dei giovani, per contrastare quella «confusione» su matrimonio e famiglia che regna nella cultura dominante. Quanto alla questione dei divorziati risposati, tra le proposte figurano «la chiara affermazione dell’indissolubilità di un’unione sacramentalmente valida» e «il forte desiderio d’invitare ad abbracciare sinceramente quei cattolici che si sentano allontanati dalla famiglia della Chiesa a causa della loro situazione irregolare». In «particolari circostanze», si legge nelle sintesi, è «raccomandata» la riammissione ai sacramenti dopo un possibile cammino di pentimento e di risentimento». L’intero documento, fanno notare i Circoli minori anglofoni, dovrebbe «esprimere maggiore fiducia nel matrimonio», come «impegno reciproco» preso da entrambi i coniugi per la vita.

Circoli minori di lingua spagnola. Stare accanto ai «bambini di strada», soprattutto quelli che non hanno una famiglia. È uno dei suggerimenti dei due Circoli minori di lingua spagnola, che esortano anche i padri sinodali a «denunciare la gravissima pratica della mutilazione genitale della donna» e le «tante situazioni di esseri umani obbligati alla prostituzione come schiavi del sesso». Per quanto riguarda la visione cristiana del matrimonio, come «alleanza di amore totale e definitiva», l’esortazione è a considerare la «visione» di san Giovanni Paolo II, e in particolare le sue catechesi sull’amore umano. Nella terza parte della «Relatio», i padri sinodali di lingua spagnola e portoghese invitano a tener conto anche dei «fattori politici e legislativi che talvolta possono distruggere la vita familiare». Da evidenziare maggiormente, inoltre, «l’importanza educativa delle virtù», in particolare di «castità e purezza, condizioni assolutamente imprescindibili per la crescita autentica dell’amore interpersonale». Quando i matrimoni si trovano a fronteggiare «problemi di relazione», hanno bisogno dell’«accompagnamento» della Chiesa, chiamata anche a educare al perdono. Per quanto riguarda la questione dell’accertamento della validità del matrimonio, sarebbero necessarie apposite «commissioni interdisciplinari».

Circoli minori di lingua francese. «Le unioni imperfette che si moltiplicano richiedono un’attenzione pastorale che sappia rispettare queste persone, incoraggiare i loro sforzi di pentimento e offrire il sostegno fraterno della comunità cristiana alla quale appartengono». È quanto si legge nelle sintesi dei due Circoli minori di lingua francese, in cui si precisa che tutto ciò «non deve far dimenticare le famiglie che vivono con coerenza e fedeltà il matrimonio cristiano e rendono questa testimonianza attraverso le loro gioie ma anche a dispetto di prove come la povertà, la disoccupazione, la malattia, il dolore, la sterilità e le difficoltà nell’educazione dei figli». Quanto ai divorziati risposati, l’invito è a «facilitare l’esame dei matrimoni dubbi», mentre per l’accoglienza delle persone omosessuali si precisa che «accogliere pastoralmente una persona non significa approvare né una forma di sessualità, né una forma di vita». Accogliere, insomma, «non è legittimare le pratiche omosessuali e ancora meno riconoscere, come fanno certi Stati, un sedicente ‘matrimonio’ omosessuale». Il problema, allora, è «come unire dottrina e disciplina, approccio dogmatico e prossimità pastorale».