Vita Chiesa

Sinodo: tra proposte, «far risaltare di più bellezza della famiglia»

A questo proposito, mons. Joseph Kurz ha sottolineato l’importanza, nel «work in progress» del Sinodo, della fase di «consultazione» nelle Chiese locali. «Non solo nell’Occidente si sta sempre più instaurando la prassi della convivenza, ecco perché puntiamo sulla testimonianza delle famiglie», ha detto mons. Rino Fisichella, rendendo noto che nella discussione in atto nei Circoli Minori è emersa anche la necessità di «trovare tutte le forme possibili per la gratuità dei processi di annullamento»: «Non deve esserci il minimo sospetto – ha spiegato – che, trattandosi di un sacramento, la Chiesa pensi che si debba intervenire in situazioni che sono finalizzate ad altro». Sono poi «centinaia, se non migliaia, le famiglie cristiane che hanno fatto la scelta delle adozioni»: sono «scelte di amore e di carità», hanno notato i padri, che andrebbero sottolineate.

«C’è poca conoscenza dei metodi naturali, anzi, c’è quasi una forma di boicottaggio alla formazione e alla conoscenza di essi». Lo ha detto monsignor Rino Fisichella, rispondendo alle domande dei giornalisti sui metodi naturali di regolazione della fertilità durante il briefing di oggi. Nell’ultima parte della «Relatio», dove si parla della formazione dei giovani, si segnala la necessità di una maggiore attenzione «alla formazione globale alla dimensione dell’affettività». Citando l’Humanae Vitae di Paolo VI, monsignor Joseph Kurz ha fatto notare che «non c’è divario tra l’amore fedele e l’apertura alla vita», e il cardinale Lluís Martínez Sistach ha posto l’accento sull’importanza di inserire, «all’interno del rispetto della dignità della persona», di cui parla il n. 54 della Relatio, «il valore della coscienza, richiamato da san Giovanni Paolo II». «Oggi, invece – ha denunciato il porporato spagnolo -, non si forma bene la coscienza, non si segnala l’importanza della voce interiore della persona, che invece è molto importante».

Il termine «convivenza» può essere «ambiguo», perché «racchiude diversi tipi di convivenza», ha fatto notare monsignor Rino Fisichella, rispondendo alle domande dei giornalisti nel briefing di oggi. Con questo termine, infatti, si indica «la convivenza aperta al matrimonio, religioso o civile, e la convivenza dove non si riscontrano i criteri di stabilità e di fedeltà». «La discussione nei Circoli Minori verte su questi punti», ha riferito il relatore: «Se la convivenza risponde alla dignità delle persone, è ovvio che sia un elemento positivo, che può essere presente non solo nella visione cristiana della vita, ma anche in altre culture». «Bisogna capire che si tratta di una realtà chiusa in se stessa o in movimento, aperta a qualcosa di più grande», ha aggiunto mons. Fisichella citando la logica dei «semina Verbi» di stampo conciliare.

«I valori rimangono sempre valori e sono ideali di vita». A precisarlo è stato monsignor Rino Fisichella, rispondendo ad una domanda sui «principi non negoziabili» durante il briefing odierno. «C’è sempre un cammino che va fatto – ha proseguito il presule – ed è un percorso che dura tutta l’esistenza: è una questione di crescita nella fede. Non si è credenti in un momento, si cresce da credenti tutta la vita». L’espressione «principi non negoziabili», ha ricordato mons. Fisichella, «non è campata per aria: è stata coniata da Ratzinger, quando era prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ed era rivolta all’impegno dei cattolici nella politica. A quanti, da cattolici, si vogliono impegnare in politica l’invito era a non sottoporre a negoziazione i valori, perché i valori non sono negoziabili».

Riguardo alle unioni di fatto, «il problema non è la problematica, ma le soluzioni», cioè «che tipo di struttura viene trovata nelle legislazioni dei singoli Paesi», ha detto monsignor Rino Fisichella, rispondendo alle domande dei giornalisti. «Una società, quando si trova a dover affrontare tematiche di questo genere – ha detto il vescovo -, ha a disposizione un metodo molto democratico che è il confronto parlamentare». L’attenzione, inoltre, deve essere quella «di non isolare nessuna posizione», considerando invece il contributo di ciascuna «come apporto nella complementarietà». Quanto al «clima» generale del dibattito nei Circoli Minori, mons. Fisichella ha fatto notare: «Guai se nella Chiesa non ci fosse la ‘disputatio’! Ma la ‘disputatio’ è un elemento di crescita, non di divisione: una discussione pacata sui temi della vita della Chiesa, altrimenti ci sarebbe l’uniformità, una noia mortale».