Vita Chiesa

Tragedia Prato, Diocesi promuove veglia di preghiera con comunità cinese

«Mi sto impegnando – sono le parole di don Francesco Saverio Wang – per invitare a questo evento anche i cinesi non cattolici e gli amici e i parenti dei defunti. Inoltre domani, qualora ce ne sia la possibilità, farò visita ai feriti che si trovano al Nuovo Ospedale di Prato».

Un momento di ricordo, di preghiera e di riflessione per un’immane tragedia che ha colpito non solo la comunità dei connazionali di don Francesco, ma anche l’intera città. «Ho appreso questa notizia all’ora di pranzo e sono rimasto agghiacciato – continua don Francesco raccontando la sua domenica – di solito, durante la settimana, vado in visita ai capannoni in cui lavorano i miei connazionali, ma la domenica, come sempre, ero impegnato nelle celebrazioni. Il pomeriggio, assieme ai fratelli cattolici presenti alla messa in cinese che ogni settimana celebriamo alla chiesa dell’Ascensione, abbiamo scritto delle particolari intenzioni di preghiera in memoria di questi morti».

«Le condizioni in cui vivono e lavorano gli orientali non sono giuste – afferma con forza don Francesco – i cinesi non possono mangiare e dormire in fabbrica. Forse spesso non conoscono le norme sulla sicurezza e io lo vedo tante volte nei capannoni che vado a visitare, dove si tengono combustibili in luoghi in cui non ci sono strumenti antincendio. Altre volte, i cancelli delle ditte vengono chiusi dall’esterno per evitare i controlli in fabbrica della polizia e delle forze dell’ordine. Ma questo fatto doloroso, mai accaduto fino ad ora, ci fa capire quanto siano importanti la sicurezza e il rispetto delle regole: spero che con questo disastro i miei fratelli cinesi possano capire che la sicurezza è imprescindibile».

«Io ne parlo tante volte anche durante le omelie – conclude don Wang – dobbiamo rispettare la legge. È un dovere anche dei cinesi. La grave mancanza di sicurezza crea problemi che poi fanno accadere fatti gravi come quello di ieri».