Vita Chiesa

Visita ad Limina: i Vescovi della Toscana in cerchio con Papa Francesco

Anche questo secondo gruppo ha confermato l’impressione di un clima di grande fraternità e di un atteggiamento di ascolto e di attenzione da parte del Papa. E anche questa volta, come ieri, i vescovi sono stati invitati a stringere le sedie in cerchio.Prima dell’incontro, i vescovi toscani hanno concelebrato all’altare sulla tomba di San Pietro: la Messa è stata presieduta dal cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze e presidente della Conferenza episcopale toscana. La Visita ad Limina, che tutti i vescovi sono tenuti a fare ogni cinque anni, prevede infatti anche la visita alle principali basiliche romane e la preghiera sulla tomba degli apostoli Pietro e Paolo.Ieri pomeriggio invece si erano svolti gli incontri con la Congregazione per il Culto Divino e con il Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione, che hanno concluso la serie degli incontri con i vari dicasteri della Curia vaticana.

Visita ad Limina: i Vescovi, da Papa Francesco «accoglienza e attenzione per la Toscana»

Un incontro fraterno e cordiale, durato circa un’ora, l’incontro del primo gruppo di vescovi toscani con papa Francesco: i primi vescovi che il nuovo papa ha ricevuto in Visita ad Limina. Erano presenti i vescovi della metropolia fiorentina: l’arcivescovo di Firenze, card. Giuseppe Betori, e il suo ausiliare Claudio Maniago, e i vescovi di Prato Franco Agostinelli, Fiesole Mario Meini, Arezzo-Cortona-Sansepolcro Riccardo Fontana, San Miniato Fausto Tardelli, Pistoia Mansueto Bianchi, oltre all’arcivescovo di Lucca Italo Castellani, al vescovo di Massa Carrara Pontremoli Giovanni Santucci e all’abate di Monte Oliveto Maggiore Diego Rosa). Domani mattina sarà il turno degli altri.

«Abbiamo trovato accoglienza e attenzione» ha raccontato uscendo dal Palazzo Apostolico il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze e presidente dei vescovi toscani, che ha rivelato anche un aspetto curioso: i vescovi si erano disposti a sedere su due file, è stato il papa a dire loro di mettersi in cerchio, «come gli scout intorno al fuoco».

Tra i temi affrontati, la formazione dei laici, l’attenzione alle famiglie, le vocazioni. Soprattutto, ha affermato Betori, il papa ha rivolto un invito a mettersi in ascolto della gente, a camminare con la gente così com’è. Anche gli altri vescovi hanno condiviso le impressioni di grande fraternità: lo abbiamo sentito uno di noi, ha detto il vescovo di Prato Franco Agostinelli.

Al Papa è stato ricordato il convegno ecclesiale del 2015 che si svolgerà a Firenze e al quale la sua presenza sarebbe ovviamente molto gradita.

La Visita ad Limina dei Vescovi della Toscana

http://youtu.be/H2DHMq78C4o

L’appuntamento era in agenda da molto tempo. I vescovi toscani avrebbero dovuto incontrare in questi giorni Benedetto XVI, per la consueta visita ad limina apostolorum (letteralmente «alle soglie degli apostoli»). Una pratica antichissima – testimoniata sin dal II secolo – che prevede che ogni cinque anni i vescovi di tutto il mondo illustrino al pontefice le particolarità della loro regione ecclesiastica sotto vari punti di vista: in primis quello religioso ma anche sociale e culturale. Poi, l’11 febbraio, è arrivato l’annuncio a sorpresa della rinuncia di papa Ratzinger e l’attesa del nuovo pontefice. E per qualche giorno l’appuntamento è rimasto in una sorta di limbo, né confermato, né cancellato. Ma Papa Francesco, appena eletto, ha voluto riprendere subito l’agenda del suo predecessore, confermando date e modalità degli incontri. Così da lunedì 8 aprile e per tutta la settimana i vescovi toscani sono stati a Roma, non solo per incontrare Francesco, ma anche per discutere di tanti temi «caldi» nelle Congregazioni vaticane. Lunedì 8 hanno incontrato la Congregazione per i vescovi e il Pontificio Consiglio della cultura. Martedì 9 la Congregazione per il Clero, quella per gli istituti di vita consacrata, quella per l’educazione cattolica, il Pontificio consiglio dei laici e quello per la famiglia. Mercoledì, invece, il programma prevedeva la partecipazione all’udienza generale di Papa Francesco (con la presenza di 1.350 pellegrini dalla Diocesi di Livorno), e nel pomeriggio, alle 16, la Messa nella basilica di San Paolo Fuori le Mura.

Giovedì 11, alle ore 11, dopo aver celebrato la messa in Santa Maria Maggiore, l’incontro con il Papa dei vescovi della Metropolia di Firenze (dunque Pistoia, Prato, Fiesole, Arezzo, San Miniato e ovviamente Firenze) con l’aggiunta del vescovo dell’arcidiocesi di Lucca, di quello di Massa Carrara-Pontremoli e dell’abate di Monte Oliveto Maggior. Venerdì 12, dopo la Messa di tutti i vescovi all’altare della Tomba di san Pietro (ore 8), l’incontro di Francesco con gli altri vescovi toscani, quelli delle Metropolie di Siena (Grosseto, Pitigliano-Sovana-Orbetello, Massa Marittima-Piombino, Montepulciano-Chiusi-Pienza, oltre a Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino) e di Pisa (Livorno, Volterra e Pisa).

Il Papa saluterà nuovamente e singolarmente i vescovi toscani, dopo averli già incontrati all’Udienza generale del mercoledì, ma ciascuno dei due incontri, giovedì e venerdì, sarà collettivo. Ognuno dei vescovi avrà comunque modo di presentare brevemente la realtà della propria diocesi. «Sono contento è un po’ emozionato – ha scritto monsignor Fausto Tardelli, vescovo di San Miniato e segretario della Conferenza episcopale sul suo profilo facebook –. Potrò incontrare personalmente Papa Francesco, parlargli, ascoltarlo, stringergli le mani. A questo incontro vorrei portare in qualche modo ciascuno di voi – ha aggiunto riferendosi a coloro che lo seguono sul social network –: vi porterò dentro di me, con affetto, perché possiate ricevere insieme a me la benedizione del Papa Francesco su tutta la vostra vita».

Cinque anni fa, per la «visita ad limina» con Benedetto XVI, fu organizzato anche un pellegrinaggio dei toscani per partecipare all’udienza generale di mercoledì 18 aprile. Furono oltre diecimila i pellegrini toscani. Nel suo saluto il Papa esortò i toscani «ad attingere con coraggio dal Vangelo la luce e la forza per contribuire alla realizzazione di un’autentica rinascita morale e sociale della vostra Regione».