Prato

A Prato i Giochi che abbattono le frontiere

Iniziativa di Diocesi e Comune: appuntamento sabato 31 maggio in piazza delle Carceri e nel Castello dell’Imperatore nella quale sarà possibile giocare a cricket, basket, volley, tennis tavolo, badminton, sperimentare arti marziali e tanto altro ancora

Rafforzare l’amicizia e la reciproca conoscenza attraverso lo sport. È l’obiettivo di «Giochi che abbattono le frontiere», una iniziativa lanciata dalla Diocesi e dal Comune di Prato per coinvolgere le comunità straniere presenti sul territorio e chiedere loro di insegnare il proprio sport nazionale a chi non lo conosce.

Sabato 31 maggio, per l’intera mattinata, piazza Santa Maria delle Carceri e il Castello dell’Imperatore si trasformeranno in aree gioco dove sarà possibile sperimentare discipline note come basket, volley e tennis tavolo, ma anche attività sportive meno conosciute come il cricket – che spopola in Pakistan – e il badminton (detto anche volano, praticato anche in Cina addirittura nel primo secolo a.C.). Non mancheranno le arti marziali, insegnate da maestri orientali, e punti divertimento per grandi e piccini con il calcio balilla umano e i gonfiabili.

L’iniziativa vede il coinvolgimento del Csi di Prato (Centro sportivo italiano) e il Cgfs (Centro giovanile di formazione sportiva) ed è inserita all’interno del programma pratese dedicato al Giubileo.

L’idea di questo appuntamento viene dal vescovo Giovanni Nerbini, che da tempo aveva invitato la città a organizzare una edizione pratese dei celebri «Giochi senza frontiere», che nacquero proprio per sviluppare l’amicizia tra i popoli e favorire una vera unificazione europea. «A quel tempo – spiega monsignor Nerbini – ci sentivamo parte di un cammino comune, di una realtà grande, quella dell’Europa, anche grazie a Giochi senza frontiere; oggi il mio desiderio è che questa iniziativa pratese possa contribuire concretamente ad abbattere i muri e le barriere, che possa incrementare la frequentazione tra comunità etniche diverse. Impegniamoci tutti insieme per portare un contributo alla città intera e alla sua salute sociale. Questo mi riempirebbe di gioia».

«Un evento per rispondere al bisogno di occasioni di socializzazione paritaria e gratuita tra ragazzi e ragazze anche attraverso discipline sportive meno tradizionali ma presenti sul nostro territorio grazie al bagaglio culturale delle diverse etnie presenti in città – afferma Maria Logli, assessora alla città contemporanea –. È il primo di una serie di appuntamenti che si volgeranno nel periodo estivo con l’obiettivo di creare più occasioni possibili, gratuite e accessibili, per giocare e conoscersi. Un grazie da parte nostra alla Diocesi, alle realtà sportive che ci hanno aiutato a costruire questa giornata e alle associazioni di migranti e comunità del nostro territorio senza le quali non sarebbe stato possibile dar vita a un momento di condivisone del genere nella stessa piazza».

Insomma, la città più multietnica d’Italia, lancia una mattinata di sport aperta a tutti, nella quale ci si possa divertire e conoscere cose nuove. Il campo centrale, dentro il Castello dell’Imperatore, sarà dedicato al cricket, una attività che a Prato è molto diffusa tra i pakistani e i bengalesi. Non solo, una delle squadre presenti in città gioca nel campionato nazionale italiano ed è molto seguita. Oltre al tennis tavolo e alle arti marziali, la comunità cinese proporrà il Go, uno dei giochi da tavolo più antichi del mondo, nato in Cina 2500 anni fa. Oggi è diffuso in tutto il mondo ed esistono anche piattaforme online dedicate.

All’organizzazione hanno preso parte la Curia diocesana, l’assessorato alle politiche per l’integrazione e l’inclusione, guidato dall’assessora Maria Logli, e la pastorale migrantes diretta da don Gabriele Bejenaru.

Per partecipare non occorre iscriversi, basta presentarsi sabato mattina in piazza delle Carceri e avere voglia di sperimentare giochi e proposte nuove insieme a persone provenienti da tutto il mondo, ma che abitano nella nostra stessa città.