Cultura & Società

A San Marcello Pistoiese “Vangelo nei lager”, il diario di don Roberto Angeli

“Libri aperti sui crinali”, rassegna letteraria, presenta il diario di don Roberto Angeli, sacerdote livornese imprigionato nei lager di Gusen, Mauthausen e Dachau

“Un racconto di come, nei campi di concentramento nazisti, sia nato – in mezzo alle torture e alle uccisioni di massa – il sogno di un’Europa, e di un mondo, senza più guerre e divisioni”. Così, con parole emblematiche in un oggi di sovranismi e continue guerre, il giornalista fiorentino Riccardo Bigi, curatore insieme ad Enrica Talà, della nuova edizione di questo libro, presenta “Vangelo nei lager. Un prete nella Resistenza”.

E’ il diario, ottanta anni dopo quelle vicende, della prigionia in campi di sterminio nazisti, in Austria, di un prete cattolico livornese, don Roberto Angeli. Già pubblicato nel 1964 nei “Quaderni del ponte”, collana legata alla prestigiosa rivista fondata da Piero Calamandrei, il volume era praticamente non più reperibile. A restituirlo alla fruizione, in particolare dei giovani, ci hanno pensato, per le “Edizioni di storia e letteratura”, Bigi e Talà quest’ultima direttrice del centro studi che a Livorno è intitolato a don Angeli.

Il volume viene presentato a San Marcello Pistoiese questo venerdì 25 luglio (ore 18 nella centralissima piazzetta Bruciata) dalla Proloco in collaborazione con il Comune di San Marcello e con la locale sezione ANPI nell’ambito di “Libri aperti sul crinale”, rassegna letteraria giunta alla seconda edizione.

Da notare una particolarità che rende unica l’iniziativa: proprio nel capoluogo della montagna pistoiese vive Olga Cantini Pangoli: una ex docente di materie letterarie, originaria di Livorno e oggi presidente della locale sezione ANPI, che nel dopoguerra ebbe nella sua città don Angeli come parroco.

Arrestato dai nazifascisti per la sua attività in favore degli ebrei, don Angeli venne rinchiuso nei lager di Mauthausen, Gusen e Dachau. Sopravvisse (il diario è una commovente e cruda testimonianza di quanto accadeva nei lager) e rientrò a Livorno nel maggio 1945 continuando la sua missione in attività pastorali e sociali. Dal 1978, morto per un male incurabile, è sepolto nel cimitero della Misericordia di Livorno.