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ABRUZZO, DELEGAZIONE DELLA CARITAS DI AREZZO IN VISITA ALLE ZONE TERREMOTATE

Una delegazione della Caritas diocesana di Arezzo-Cortona-Sansepolcro si è recata mercoledì 21 ottobre in Abruzzo per verificare come stanno procedendo le azioni di aiuto e sostegno alle popolazioni colpite dal terremoto del 6 aprile scorso. La Caritas di Arezzo infatti sin dai primi giorni dopo il sisma si è attivata e ha messo in atto una raccolta fondi. Gli aretini hanno risposto molto generosamente raccogliendo così circa 130mila euro.Dopo la primissima concitata fase, Caritas Italiana ha elaborato una strategia di intervento che verte sulla costruzione di alcune “opere segno” e sul sostegno socio-pastorale e socio-economico delle popolazioni abruzzesi. Per attuare queste linee guida sono state costituite delle equipe composte da operatori di due regioni italiane gemellate. Così la Toscana è stata gemellata con la Calabria, dando vita ad una delegazione che vive e opera stabilmente sul posto dal giugno di quest’anno. Flavio ed Enrico Thomas per la Toscana e suor Maria Carmela e Manuela per la Calabria, sono gli operatori di riferimento per tutte le Caritas toscane e calabresi, compresa quindi Arezzo.Loro 4 operano nella Valle Subequana, un’area abbastanza vasta situata nelle immediate vicinanze di L’Aquila e che comprende 8 comuni e 21 frazioni. In particolare operano a Fossa, Villa Sant’Angelo, San Demetrio ne’ Vestini, Sant’Eusanio Forconese, Fontecchio, Acciano, Fagnano Alto e Tione degli Abruzzi. Molti di questi paesi, soprattutto nel centro storico, sono stati evacuati e risultano tutt’ora deserti. I campi (quelli con le tende blu) dove soggiornano gli sfollati, che nella zona sono 7 e che inizialmente accoglievano circa 2500 persone, sono attualmente in fase di sgombero ed entro pochissime settimane saranno tutti chiusi. Le cime del Gran Sasso sono innevate già da diversi giorni.In questo contesto gli operatori Caritas operano prevalentemente sul fronte dell’ascolto dei bisogni, nella valorizzazione delle risorse umane e nell’accompagnamento delle persone spesso scosse psicologicamente dal sisma e dalle condizioni di vita cui sono sottoposte. Un’attenzione specifica viene data ai parroci. Tanto per dare una piccola idea della loro condizione ricordiamo che su 140 chiese della diocesi di L’Aquila solo 2 sono state dichiarate agibili, mentre il vescovo è vivo per miracolo dopo essere stato dissepolto dalle macerie sotto le quali era stato per diverse ore.Oltre a questo invisibile quanto prezioso aiuto, Caritas Italiana ha messo in cantiere molte strutture da costruire. Nel territorio dove opera la delegazione Caritas Toscana-Calabria cui fa riferimento Caritas Arezzo, sono già a buon punto i lavori di costruzione di una scuola primaria e dell’infanzia a Fossa per un importo di circa 2 milioni di euro che verrà inaugurata nei primi giorni di gennaio. A breve prenderanno il via anche i lavori per la costruzione di un centro polifunzionale e di comunità a San Demetrio che sarà gestito dalle parrocchie insieme ai comuni. Qui le persone potranno incontrarsi e utilizzare i locali per svariate funzioni. Sono moltissime comunque le costruzioni previste, i cui lavori di edificazione partiranno nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Prevalentemente saranno di edilizia sociale per categorie deboli.Un ultimo settore di attenzione della delegazione Caritas Toscana-Calabria cui fa riferimento Caritas Arezzo, è quello dell’animazione socio-economica. Tuttavia, nonostante i molti mesi dal sisma, ancora è molto difficile strutturare interventi a sostegno dell’economia locale. Anche se in molti hanno perso il lavoro, hanno visto danneggiate le loro fabbriche, negozi, o uffici, attualmente tutti gli sforzi della ricostruzione sono orientati all’emergenza abitativa.Infiine ricordiamo che tra luglio, agosto e settembre, in coordinamento con la Caritas di Arezzo, sono stati una quindicina i volontari aretini, più alcune parrocchie, ad essere andate in Abruzzo a dare una mano.