Italia
Abusi: in estate bambini e adolescenti più esposti
Gli esperti lanciano l’allarme: servono ascolto, interventi mirati e maggiore consapevolezza da parte degli adulti

Con le vacanze e dopo la chiusura delle scuole e la sospensione delle attività educative, nei mesi estivi tanti minori si ritrovano privi di quella rete di protezione che durante l’anno è garantita da insegnanti, educatori, allenatori e psicologi. Per i più vulnerabili, l’estate può trasformarsi in un periodo di maggiore esposizione ad abusi fisici e psicologici, molestie e violenze sessuali, trascuratezza e mancanza di cure adeguate, adescamento online e contenuti non appropriati.
Se la casa non è un rifugio. Per alcuni bambini, poi, la casa non è un luogo sicuro. È proprio lì che si consumano maltrattamenti e abusi, amplificati in estate dalla maggiore permanenza tra le mura domestiche. Urla, botte, minacce, silenzi imposti: tutto questo lascia ferite profonde, anche quando non si vedono lividi sulla pelle. Secondo la III Indagine nazionale sul maltrattamento dei bambini e degli adolescenti in Italia, commissionata dall’Autorità garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, in Italia oltre 370mila minorenni sono seguiti dai servizi sociali (dati relativi alla fine del 2023), cioè il 4,2% di tutti i bambini o ragazzi residenti nel Paese. Di questi, 113mila sono vittime di una qualche forma di maltrattamento: trascuratezza (37%), violenza psicologica (12%), violenza assistita (34%), abuso sessuale (2%).
Solitudine digitale e pericoli online. Nel 2024, informa Openpolis, il 28% delle famiglie con figli non si è potuta permettere nemmeno una settimana di ferie. Una rinuncia che finisce per privare molti bambini di importanti esperienze formative aggravando il gap di opportunità tipico della povertà educativa, e aumenta il tempo trascorso da soli, in strada oppure online. Perché molti ragazzi, lasciati soli a casa, riempiono le interminabili giornate estive con internet e social media.
Ma il mondo digitale può nascondere insidie: cyberbullismo, adescamento, contenuti inappropriati, violenti o sessualizzati. Senza una guida adulta, il rischio di cadere in trappole emotive e psicologiche è altissimo.
Telefono azzurro attivo h24. Alla vigilia di Ferragosto, Ernesto Caffo, presidente di Telefono azzurro, lancia un appello: “Non ci possiamo permettere di abbassare la guardia.
Durante l’estate il tessuto educativo e sociale che accompagna bambini e adolescenti si assottiglia e in taluni casi viene addirittura meno”, e questo “spesso porta diversi ragazzi a essere esposti a maggiori rischi”, in particolare “quei minori che vivono situazioni difficili”. Di qui l’importanza di “continuare ad offrire a bambini e adolescenti la possibilità di parlare e confidarsi con un adulto esperto per poter ricevere un aiuto tempestivo e concreto”. Le linee di ascolto di Telefono azzurro sono attive 24 ore su 24, ogni giorno, anche a Ferragosto, a questi numeri:
Linea gratuita di ascolto: 1.96.96, Emergenza infanzia: 114.
In aumento le segnalazioni per disagio psicologico, bullismo, violenze. Attraverso chat, app e telefono, l’organizzazione offre un canale di ascolto sempre aperto e un intervento qualificato.
Aumentano i minori scomparsi. Ma in estate si registra anche un preoccupante aumento dei casi di scomparsa di minori; fondamentale il lavoro delle centrali operative di Telefono azzurro attive in tutta Italia e che lavorano in stretto contatto con network internazionale di Missing Children Europe per velocizzarne il ritrovamento.
Questo il numero dedicato ai bambini scomparsi: 116.000.
Educare a consapevolezza e resilienza. Come possiamo proteggere i nostri figli? Secondo Elisa Fazzi, presidente Sinpia, (Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza) e direttore Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, Asst Spedali Civili di Brescia, “un bambino che impara a gestire i rischi sviluppa la resilienza, ossia la capacità di affrontare eventi stressanti o traumatici e riorganizzare la propria vita in modo positivo anche dinanzi alle difficoltà”.
Dunque è fondamentale parlare con bambini e ragazzi, in maniera adatta all’età, di rischi, pericoli, fiducia, sicurezza, emozioni complesse. Così come affidarli solo a campi estivi certificati, con personale formato e adeguati protocolli di sicurezza; ma anche dialogare sull’uso di internet aiutandoli ad utilizzare la tecnologia in modo sicuro e consapevole, e usare strumenti di parental control; attivare quando è possibile reti di vicinato.
Un impegno che riguarda tutti. Proteggere bambini e adolescenti è una responsabilità collettiva. Ogni adulto può fare la propria parte con uno sguardo attento, una parola gentile, una segnalazione tempestiva.